Il comunicato stampa emesso ieri 19 settembre 2019 dichiara lo “stato di agitazione” dei tassisti milanesi a causa della “richiesta di nuove licenze taxi” da parte del Comune di Milano (una cifra che si avvicina di molto alle 500 unità) “senza un monitoraggio” che documenti l’effettivo bisogno, cioè (in parole povere) che non si tratti di una manovra elettorale a caccia di voti populisti in vista delle elezioni comunali. Singolare la mancanza di alcune sigle sindacali (tra le più storiche e rappresentative a livello nazionale) che, per quanto ne sappiamo, hanno lavorato in questi mesi col gruppo firmatario di questo comunicato. Ma tant’è, la politica italiana insegna ogni giorno che la vita è uno spot elettorale.
COMUNICATO STAMPA
La categoria taxi dichiara lo stato di agitazione
Di fronte alla totale chiusura dimostrata dall’Amministrazione comunale, i tassisti milanesi ritengono necessario indire lo stato di agitazione. Ci abbiamo provato, ma il Comune ha scelto di non ascoltare. Niente dialogo, niente confronto. Solo la richiesta di nuove licenze taxi, decisa dall’Amministrazione senza un monitoraggio dettagliato che fondi oggettivamente la richiesta, peraltro avanzata in un momento di crescita economica vicino allo zero, con la minaccia di una recessione alle porte. Giova ricordare che gli ottimi risultati della stagione EXPO 2015 sono stati raggiunti grazie al rafforzamento del sistema taxi con provvedimenti calibrati, temporanei e condivisi tra categoria e Amministrazione.
L’attuale giunta ha scelto invece la strada dell’indifferenza verso le problematiche segnalate a più riprese dal comparto taxi. Non solo mancate risposte, ma anche disposizioni e delibere dirigenziali, adottate unilateralmente e senza che se ne capisse la ratio, che hanno solo ostacolato l’efficiente e razionale erogazione del servizio. Senza dialogo, senza confronto alcuno.
I tassisti hanno da subito chiarito che non è questione di numeri. Un’Amministrazione realmente interessata al servizio pubblico dovrebbe occuparsi in primo luogo delle condizioni in cui gli operatori lavorano giornalmente. Lo deve soprattutto all’utenza, che invece di essere premiata per la scelta di non usare l’auto privata è penalizzata dalle condizioni in cui il servizio taxi è costretto a lavorare.
Ricordiamo alcuni punti sui quali il Comune ha negato il confronto.
• Segnaletica stradale: da oltre un anno abbiamo presentato numerose osservazioni in merito, per richiedere modifiche intese a migliorare l’efficienza del servizio. Abbiamo ricevuto in risposta solo dei no se non, peggio, il rifiuto di esaminare le segnalazioni.
• Nuova viabilità: abbiamo indicato, senza esito, gli aspetti critici relativi ai numerosi interventi di riqualificazione di vie e piazze, che rendono il traffico ancora più congestionato.
• Corsie preferenziali: i taxi sono stati inspiegabilmente estromessi da numerose corsie riservate. In aggiunta, manca totalmente il controllo delle corsie, ormai invase da ogni tipo di veicoli non autorizzati.
• Posteggi: continua purtroppo la cancellazione totale o la drastica riduzione degli spazi adibiti al posteggio di taxi in servizio. E come si può rendere reperibile il servizio pubblico da piazza se gli viene impedito di sostare in piazza? Assente la manutenzione ordinaria dei cartelli e della segnaletica ai posteggi. Il controllo e la repressione della sosta abusiva sugli stalli dedicati ai taxi sono insufficienti e con ricadute pesanti sulla disponibilità di auto pubbliche, perché gli operatori non possono sostare negli spazi riservati loro in quanto occupati da auto private e furgoni.
• Paline informative: non sono mai stati installati i tanto promessi, e utili, totem informativi per comunicare all’utenza ubicazione e tariffe del servizio, come accade in molte città europee.
• Abusivismo: un fenomeno che danneggia prima di tutto l’utenza, soprattutto gli ormai numerosi turisti stranieri. Il Comune non ha mai predisposto il necessario rafforzamento degli organi di vigilanza preposti alla repressione del fenomeno.
• Turni: l’attuale assetto dei turni peggiora la disponibilità del servizio pubblico. Il Comune ha scelto di non intervenire nemmeno su questo aspetto, anche perché non partecipa alle commissioni regionali che determinano le regole del trasporto anche e soprattutto per la città capoluogo e principale snodo di riferimento.
• Commissione di monitoraggio: non è mai stata istituita, mentre sarebbe necessaria per avviare e controllare
tempestivamente eventuali correzioni al servizio per aumentarne l’efficienza.
• MIT: sono state investite ingenti risorse economiche per lo studio e l’implementazione di un’applicazione di chiamata taxi che non ha mai funzionato correttamente e che il Comune ha abbandonato a sé stessa.
• Proposte 2019/2022: l’Amministrazione ha del tutto rigettato il piano di interventi correttivi proposti dalla categoria a più riprese, modulabili e di immediata applicazione in un’ottica di miglioramento del servizio nel triennio 2019-2022, in attesa che siano terminati i lavori per la costruzione della M4.
Per tutti questi motivi, è indetto lo stato di agitazione della categoria.
Momenti di protesta saranno organizzati, nel rispetto della vigente normativa, per richiamare l’Amministrazione alle proprie responsabilità e per fornire all’utenza un’informazione adeguata sul servizio di trasporto pubblico non di linea.
Milano, 19 settembre 2019
Le Associazioni di Categoria e Organizzazioni Sindacali:
TAM – SATAM – UNIONE ARTIGIANI – UNICA CGIL – URITAXI –
FIT CISL Lombardia – CONFCOOPERATIVE Lombardia –
LEGA COOPERATIVE
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/agitazione-taxi-1.4792115
Sono l’unico ad aver notato l’invasione degli scarafaggiI controlli dove sono?che emettano le licenze però controllino il vergognoso racket delle mazzette ai portieri d’albergo….Si parla tanto di lotta all’evasione e certi soggetti a fronte di una busta paga da 1000 euro se ne intaccano altri 2000 in nero dai noleggiatori….
Sciopero? Non mi ricordo più cosa vuol dire…
Raul lo sciopero dobbiamo organizzarlo noi alla nostra maniera. Quella solita cominciamo da lunedì con la chiusura del centro obbligata anche per noi.
Quello che non capisco è che se il Comune di MIlano fà delle cose by passando la Legge Bersani senza l utilizzo delle comissioni Regionali perchè le nostre associazioni Sindacali non ricorrono legalmente al Tar della Lombardia che bloccherebbe ogni iniziativa sul nascere ? Obbligando lo stesso comune a ricevere e sentire le istanze sindacali con l’approvazione delle suddettte commissioni ?
Stefano, prima di opporsi al Tar bisogna che il Comune emetta un bando per le licenze. No bando, no party.
Non so se questo blog viene letto da alcuni rappresentanti sindacali e tanto meno da qualche esponente politico del Comune di Milano. Vorrei solo sapere, ognuno per il proprio ruolo, se a queste persone interessa il buon funzionamento del servizio taxi a Milano oppure no. Perché quello che si registra è una totale indifferenza e disinteresse verso le problematiche della categoria. Ma non parlo di licenze di numeri, eccetera. Parlo di questioni che avrebbero un impatto positivo per gli utenti del servizio e verso l’immagine della città. Questioni banali che sono: condivisione di alcune preferenziali con ATM; posteggi taxi piu fruibili; cartellonistica informativa; promozione e sostegno di servizi di accoglienza; promozione di modalità di taxi sharing; solo per fare degli esempi. Tutte cose che avrebbero dei costi davvero risibili per l’amministrazione pubblica. Ma piuttosto che fare qualche striscia gialla a terra, mettere qualche cartello segnaletico o informativo, oppure promuovere l’uso del mezzo condiviso, si preferisce spostare il posteggio taxi di Lampugnano fuori dal teminal bus, non consentire l’accesso dei taxi nel tratto tram in Procaccini, non sollecitare F.S. ovvero la soceta Grandi Stazioni per organizzare in modo serio la zona taxi delle varie stazioni di Milano. Questo a casa mia si chiama menefreghismo, come minimo; quindi occorre ripagare loro signori con la stessa moneta! Questa amministrazione comunale è contro il servizio taxi; e vorei tanto essere smentito. Ergo, per preservare il mio lavoro e l’utenza che mi da mangiare ( non Maran o Gramelli ) dobbiamo fare molto molto molto casino. Avvisiamo prima tutti e poi si parte, altrimenti questi chi fanno morire di infarto in macchina. Maledetti buracrati incompetenti.
Ieri sera 25/9…attorno alle 23,30/24,00 (zona stazione centrale) con quantità visibile di taxi fermi ai parcheggi e che giravano vuoti per la città, un cliente che ho caricato lamentava che è stato più di mezzora al telefono provando ripetutamente a contattare le tre centrali Milanesi (con cellulari diversi)…prima di riuscire ad averne uno disponibile…