lanazione.it Più tecnologici e più soddisfatti rispetto a due anni fa. Sono i clienti dei taxi fiorentini, secondo quanto emerge dalla seconda rilevazione sul servizio in città commissionata da Uritaxi e realizzata da GPF Inspiring Research. Elaborata sulla base di quasi 400 interviste a maggiorenni residenti a Firenze tra il 3 e il 28 giugno e il 15 e 22 settembre scorsi, l’indagine evidenzia che il 90% di chi usa il taxi è abbastanza o molto soddisfatto del servizio, contro l’88% di due anni fa.
Chi viaggia in taxi, rispetto al 2017, registra anche una leggera diminuzione dei tempi di attesa: era 3,9 minuti, oggi è scesa a 3,6 minuti. Se la stragrande maggioranza dei clienti continua a chiamare il taxi componendo il numero della centrale radio (l’82,5% degli intervistati), triplicano coloro che dicono di utilizzare anche la tecnologia. Utilizzano l’app chiama-taxi l’8,7% degli intervistati, contro il 2,2% del 2017.
A chiamare il taxi sono soprattutto le persone che vogliono andare in stazione (lo dice il 36,4% contro il 34,8% di due anni fa), il 31,2% per andare o tornare da discoteca o teatro, olrew il 29% per raggiungere altri servizi. Calano invece le richieste di spostamenti in taxi verso l’aeroporto (il 21,4% nel 2017, il 15,4% nel 2019), una flessione alla quale probabilmente ha contribuito l’avvio della linea della tramvia verso il Vespucci. Solo l’8,5% usa il taxi per motivi di lavoro, anche se la percentuale è raddoppiata rispetto al 2017.
E mentre cresce la qualità del servizio, con i clienti che apprezzano disponibilità e cortesia dei tassisti, comfort del mezzo di trasporto, sicurezza della corsa, informazioni e rapidità di spostamento, si dimezza la soddisfazione se si tratta del costo della corsa, del quale solo un cliente su due è abbastanza o molto soddisfatto. D’altra parte se le tariffe, che sono fissate dal Comune, fossero più basse, più fiorentini sarebbero incentivati a usare le auto bianche per spostarsi. Quasi il 45% di chi non ha utilizzato il taxi negli ultimi sei mesi sarebbe incentivato a farlo con tariffe più convenienti, il 32% salirebbe a bordo se ci fosse la possibilità di fare un abbonamento o di fruire di un prezzo concordato, mentre quasi il 20% vorrebbe tariffe più chiare.
«La parola giusta per sintetizzare ciò che abbiamo di fronte – commenta il presidente nazionale Uritaxi, Claudio Giudici – è vanto. Non so quale altro servizio taxi nel mondo, o quale altro servizio cittadino, possa vantare tali risultati. Quello che so è che questo è il risultato di un impegno costante, illuminato da una profonda cultura del cliente».