Apprendiamo con inquietitudine che si muore più per traffico a Roma (1.508 morti/anno), che a Milano (906) e Torino (813). Certo che se riformuliamo i numeri secchi con le proporzioni dovute (Roma conta 2.750.000 abitanti e Milano 1.300.000) il funebre conteggio riporta Milano (fatte le debite proporzioni) al primo posto con 1.900 morti/anno. Insomma, amiamo eccellere in tutto e questa volta lo dimostriamo con un livello di inquinamento semplicemente spaventoso. Che poi si cerchi di risolvere tutto semplicemente stilando "piani" che rimarranno rigorosamente sulla carta e citando sempre e comunque i taxi che questa volta diventeranno elettrici… Insomma, saremo noi a salvare il mondo?
Smog, a Roma il record dei decessi da pm10
"Un piano per taxi e auto elettriche"
Sono 1.508 le morti nella capitale che si possono ricollegare ai livelli di inquinamento dell’aria. Una piaga che costa ai cittadini 3,8 milioni di euro in cure e ricoveri. Il ministro dell’Ambiente: "Soluzioni allo studio, ma nella capitale il problema è la congestione da traffico"
Smog, a Roma il record dei decessi da pm10 "Un piano per taxi e auto elettriche"
Roma è la città italiana con il maggior numero di presunte morti da eccessivo inquinamento dell’aria: nella capitale infatti, secondo una ricerca Nomisma presentata in un convegno dedicato al trasporto sostenibile organizzato dal Vert, associazione scientifica internazionale che si occupa del controllo delle emissioni inquinanti, sono 1.508. E le polveri ultrasottili che derivano dalla combustione dei motori costano alla collettività 3,8 milioni di euro, in base al numero dei ricoveri attribuibili al pm10 e costi relativi a terapie adottate in contesti extra-ospedalieri (spese per farmaci, riabilitazioni). Anche per questo, ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – a margine del convegno ‘Trasporto sostenibile: energia, salute e ambiente’ – il ministero sta valutando un piano per le auto elettriche in città". "Per le grandi città – ha sottolineato il ministro – l’elettrico è la soluzione". Il ministro pensa ai taxi e comunque sul piano elettrificazione "il ministero ha avviato questo tipo di confronto". Per Roma, comunque, ha concluso Prestigiacomo "il problema è la congestione da traffico e non un inquinamento come la Pianura Padana".
Secondo i dati, le elevate concentrazioni di PM10 in atmosfera sono responsabili di 5.876 decessi all’anno in tutta Italia. Di questi, ”534 sono riferibili ai tumori maligni della laringe, della trachea, dei bronchi e dei polmoni”, ma ”se si considerano gli effetti acuti relativi a malattie del sistema circolatorio e respiratorio” il numero sale a 953. La città dove le presunte morti da eccessivo inquinamento dell’aria sono maggiori è appunto Roma (1.508), seguita da Milano (906) e Torino (813). In coda a questa ‘classifica’ delle vittime da polveri sottili ci sono Bari (130 morti), Messina (124), Catania (110). Per quanto riguarda invece i livelli medi di concentrazione di polveri sottili nel triennio 2006-2008, la capitale tocca i 40,4 microgrammi al metro cubo. Nelle prime 15 città italiane per popolazione, oltre a Roma, le performance peggiori sono concentrate nelle città del Nord e in particolare nell’area della Pianura Padana, come Milano (49,2), Torino (56,5), Bologna (41,3), Verona (47), Padova (46,7).
Pronta la replica del Campidoglio, per bocca del presidente della Commissione Ambiente Andrea De Priamo: "I dati che l’indagine di Nomisma ha reso noti sono riferiti al triennio 2006-2008 e bocciano senza appello le politiche ambientali del centrosinistra. Da quando si è insediata l’amministrazione Alemanno la situazione è nettamente migliorata e attualmente tutte le centraline fanno registrare un numero di sforamenti di Pm10 assolutamente inferiore rispetto al passato". Per De Priamo "i numeri sono chiari e riportano nel 2009 il 47% dei superamenti in meno rispetto al 2007. Un trend in costante miglioramento confermato anche dal primo semestre del 2010. Dall’1 gennaio al 21 giugno 2010 infatti i superamenti di tutte le centraline sono stati 154. Nello stesso periodo del 2008 si era arrivati a 282 superamenti mentre nel 2007 (1 gennaio-21 giugno) si era toccata quota 416 sforamenti", anche se "siamo consapevoli di avere ancora molta strada da percorrere".
fonte roma.repubblica.it 25/06/2010