unionesarda.it Non ce l’ha fatta Gino Ghirelli, il tassista fiorentino in coma da quasi due anni e mezzo dopo essere stato colpito alla testa durante un litigio con due clienti a Firenze. I fatti risalgono alla notte tra il 12 e 13 luglio 2017: i due ragazzi erano saliti sul taxi in piazza del Mercato Nuovo e si erano fatti portare in piazza Beccaria. Non è chiaro cosa sia accaduto in quel frangente: i tre avrebbero avuto un diverbio con l’autista e, secondo gli imputati, è stato lui a colpirli per primo. Il tassista alle 2.20 di notte contattò la centrale raccontando di essere stato aggredito da due clienti. Dopo poche ore le condizioni dell’uomo apparvero subito gravi, entrando in coma, stato dal quale non è più uscito.
I due giovani si presentarono il giorno dopo in caserma. A novembre dell’anno dopo la sentenza: assoluzione, per il giudice Anna Liguori la loro reazione fu legittima difesa.
“Ci ha lasciati il collega Gino Ghirelli – il ricordo di Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi -. Dopo oltre due anni di coma – era il 12 luglio 2017 quando vi cadde dopo una vile aggressione sul lavoro da parte di due uomini -, a pochi giorni da quel Natale che lui abitualmente festeggiava vestito da Babbo Natale, portando doni ai bambini presso le scuole dell’Isolotto, ci ha salutati”.
“Gino – prosegue – è stato vittima di una cultura bullista che non ha rispetto di chi lavora. Ci sono culture oggi, anche più arretrate della nostra, che hanno profondo rispetto per anziani, bambini e chi si trova sul lavoro. La tragica scomparsa di Gino è un monito al nostro tempo, alla nostra società, a ritrovare civiltà, sensibilità e delicatezza per tutto ciò. Un monito rivolto all’uomo della strada e a chi è guida, legislatore e giudice delle comunità. Noi lavoreremo per fare giustizia per questa sua violenta scomparsa. Ciao Gino e, seppur nella tristezza del momento, Buon Natale a te e alla tua famiglia”.
Rip
Assolti per legittima difesa in 2 contro 1???..
Sarebbe ora che per i magistrati finisca l’inviolabilità di cui usufruiscono.
Spesso e volentieri le loro sentenze lasciano a bocca aperta non solo me,ma il paese in cui ci troviamo.
Condoglianze al collega che a torto o ragione si è trovato da solo contro 2…questa è l’Italia.