C’è voluta un’indagine dell’ISVAP per scoprire che le tariffe delle assicurazioni auto sono letteralmente folli. Il bello è che la cifra medie riportata dall’ISVAP (407 euro) non si avvicina neanche lontanamente alle cifre che pagano i taxi. La verità (e noi tutti lo sappiamo benissimo) è che paghiamo almeno il triplo! Se non fai il tassista non ci credi e non credi neanche che noi siamo i meno a rischio incidenti, infatti molti di noi sono in classi basse (anche 1a 1b…), ma pagano cifre SPROPOSITATE.
Polizze auto, così non va. A dirlo non è, come spesso accade, "Quattroruote", né lo sono le associazioni dei consumatori: l’atto di accusa questa volta arriva dall’Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle Compagnie, il cui presidente Giancarlo Giannini. ha lanciato, nella sua relazione annuale, un vero e proprio allarme
RC auto più caro in Italia. Un allarme sostenuto dai numeri: il premio medio dell’RC auto, sostiene l’analisi dell’Isvap, in Italia è praticamente il doppio di quelli praticati in Germania, Francia e Spagna (siamo a 407 euro contro una media di 222, 172 e 229 euro degli altri Paesi). Non solo: il tasso di crescita nel periodo 2002-2009 è stato da noi triplo (+17,9%) rispetto alla media europea (7,1%).
I pericoli della situazione. I risultati di questi aumenti sono altrettanto allarmanti: cresce considerevolmente il numero di contrassegni falsi in circolazione, ai quali ovviamente non corrispondono veicoli coperti da vere assicurazioni. Col risultato che "esplode" il numero di risarcimenti erogati dal Fondo di garanzia per le vittime della strada: dagli 11.550 del 2002 si è arrivati ai 21.000 del 2009. In ascesa è anche il fenomeno delle "compagnie fantasma", ovvero non autorizzate a esercitare, che truffano i cittadini chiedendo premi allettanti, ma senza effettuare alcun risarcimento.
Sistema sbagliato. Ci sono in atto, dunque, meccanismi perversi. Anche perché, sottolinea giustamente l’Isvap, non si può scaricare il costo di queste situazioni illegali sul prezzo delle polizze che pagano tutti. Le Assicurazioni devono organizzarsi per limitare le truffe attraverso controlli e banche dati, senza rivalersi indirettamente su tutti gli automobilisti. L’Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, naturalmente respinge i rilievi dell’Isvap accusando legislazione e norme discorsive del mercato: un ritornello già sentito.
fonte: quattroruote.it 08/06/2010
RC Auto. Come ripeterò, fino alla noia, Liberalizziamo, fratelli, liberalizziamo che ci guadagnamo tutti… ops… che ci GUADAGNANO i pochi della cricca.
Viva l’Italia