La Pupa Mannara (di Manuél)

Quella notte non riuscivo a dormire, come da anni ormai avveniva e tutto questo minava oltre che il fisico anche lo spirito, già provati  da una vita sbandata.
Le amicizie andavano vieppiù dissolvendo e la vita sociale si improntava a rapporti ambigui con personaggi ai margini della società; gli unici disposti ad accettare la mia presenza. C’è qualcosa di incredibilmente umano in quegli individui che vengono considerati feccia da nascondere alla vista… non chiedono e ovviamente non vogliono che gli sia chiesto nulla: un comportamento equo.
Nella mia testa riecheggiava sempre la stessa domanda: "Come è cominciato questo inesorabile declino?" Nello sbando mentale piu’ profondo qualche sprazzo di memoria affiorava, anzi, era un nome per la verità: PUPA MANNARA
Possibile che un nome così innocuo unito a un sostantivo che fa parte della mitologia possa avermi ridotto a questo strazio? La risposta è: SI!!
Cercando di rimettere al loro posto i pezzi di memoria che di tanto in tanto faticosamente si facevano largo ecco uno squarcio nella nebbia e mi vedo,si mi vedo in una condizione che non è l’attuale, vestiti firmati,belle donne,frequentazioni altamente raffinate e un’arroganza al limite della sopportazione umana.
Nessuno contava, aveva solo importanza la mia persona e nulla piu’. Tutto mi appariva cosi’ scontato che avevo perso il significato dell’esistenza stessa finchè un giorno incontrai Lei che si presentò come Pupa Mannara! Risi rumorosamente a quel nome ma la bellezza intrigante e mozzafiato di quella donna mi imposero di ricompormi e col tempo mi sentii investito come da  una valanga fino a farmi perdere completamente la testa, anche perchè si ostinava a sfuggirmi senza farsi conquistare. La frequentai sempre piu’ assiduamente fino a diventare un’ossessione e ad essere uno schiavo nelle sue mani che erano cosi’ delicate…. ma lo faceva con quella aristocratica grazia che solo le donne, alcune donne, sanno avere.
Non ne potevo più, la dovevo possedere a tutti i costi e lei intuendo che era giunta l’ora, si abbandonò a me non prima di avermi messo in guardia che la nostra unione avrebbe comportato per me delle scelte dolorose.
Accettai accecato dalla bramosia e fu allora che si tolse gli occhiali da sempre indossati e pretese prima che il corpo, la mia anima…
Accettai ovviamente e ci congiungemmo in un’unica entità entrando in un mondo dove la materia diveniva energia, sì energia! Credo sia l’unica parola che si possa avvicinare a quella condizione senza tempo.
Poi lei si staccò da me e fu in quel momento che vidi i suoi occhi dotati di una luce che non avevo mai visto prima: una luce inquietante e voluttuosa al tempo stesso e cominciai ad essere assalito da una irrefrenabile follia.
Mi ritrovai completamente sudicio coperto di stracci e guardandomi in una vetrina di un negozio abbandonato non mi riconoscevo piu’ tanto  era pietoso il mio stato. Non saprei dire dove fossi ma le tenebre in quel posto non ci abbandonavano mai e cominciai a vagare in quell’inferno dantesco fermando ogni relitto umano che incontravo, chiedendo: "Pupa Mannara, avete visto Pupa Mannara?"
Nessuno sapeva niente e cominciai drammaticamente ad intuire ciò che mi era capitato.
Vagavo in quel luogo che nemmeno immaginavo potesse esistere continuando a ripetere come una nenia  inseminata dalla follia:

Non guardatela negli occhi! Non guardatela negli occhi!! Non guardatela negli occhi!!!

 

 

Manuèl DJ lo potete ascoltare su Radio Panda ogni martedì dalle 21,15 alle 24 e a domeniche alterne dalle 9.00 alle 12.00 sulla frequenza di 96.3 MHz in zona nord Milano o via internet.

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