TAXI: DALLE ISTITUZIONI NESSUNA INDICAZIONE PER IL SERVIZIO
Dallo scoppio dell’emergenza coronavirus Comune di Milano e Regione Lombardia hanno completamente ignorato il servizio pubblico non di linea. Il settore, a cui fa capo una parte importante della mobilità cittadina e regionale, è stato abbandonato a se stesso nel pieno di una crisi sanitaria senza precedenti. Nella più completa assenza di linee guida, gli operatori hanno fino ad oggi dovuto provvedere autonomamente a gestire il rischio sanitario, esponendosi in prima linea per garantire un servizio pubblico essenziale in condizioni di totale incertezza, che aggravano ulteriormente le preoccupazioni per le ricadute economiche dell’emergenza. La tutela della salute pubblica impone ora interventi chiari da parte delle autorità preposte, che non possono continuare a eludere il confronto con la categoria, costretta a rendere il proprio servizio anche in questa situazione di emergenza.
Oggi e solo oggi, presso gli uffici della Prefettura abbiamo incontrato i responsabili del Sistema sanitario Lombardo, l’Assessore Granelli e due funzionari della Regione Lombardia del settore sanitario. ATS predisporrà un protocollo sanitario per garantire i principi base sufficienti per il trasporto taxi, questo protocollo verrà assunto dalla regione Lombardia che disporrà al più presto una delibera in deroga al regolamento vigente. Non possiamo più aspettare !!
Chiediamo che le Amministrazioni adottino finalmente tutte le decisioni formali necessarie per garantire agli operatori condizioni di lavoro idonee. Deve essere garantita la costante e professionale sanificazione dei mezzi. Gli operatori devono essere dotati di appositi dispositivi individuali di protezione (DPI), Mai come in questo caso la tutela dei lavoratori è anche una questione di salute pubblica. Ricordiamo che il servizio taxi può essere richiesto da organi di polizia per motivi di ordine pubblico, oppure da un soggetto avente titolo per soccorrere persone ferite o colte da malore ed è obbligatorio (articolo 41, comma 5, Regolamento taxi Regione Lombardia) e che è vigente un accordo con AREU per il trasporto in taxi di personale sanitario per esigenze di servizio. Per queste motivazioni, il sistema taxi oltre ad essere un importante mezzo di trasporto pubblico è in questi giorni paragonato ad un trasporto emergenziale.
La categoria vorrebbe continuare a garantire il servizio, Ma dobbiamo essere messi in condizioni di farlo con la massima sicurezza possibile. Aspettiamo un urgentissimo provvedimento Regionale che disciplini il servizio con deroghe al regolamento, cambiando le modalità di trasporto e le modalità di comportamento degli utenti.
Milano, 12 febbraio 2020 – I sindacati milanesi
Io in questi giorni, anche se contrario al regolamento, ho caricato al massimo due clienti alla volta
Questa lettera alla fine è datata 12 febbraio….è un errore?
Cari delegati. Ho letto la sintesi di Severgnini redatta al termine dell’incontro odierno. Credo che l’unica risposta a questa gente, che definirla irresponsabile è poco, sarebbero gli insulti. Qui si tratta della pelle delle persone e non ci forniscono gli strumenti per operare in sicurezza. E contestualmente ,non si prendono la responsabilità di fermare formalmente il servizio, perché incapaci di fornire dei rimedi efficaci. Cosa aspettiamo ancora per farci sentire davvero? Dobbiamo ammalarci noi e le nostre famiglie? E gli utenti inoltre chi li tutela? Dove sono i difensori del consumatore? Rienzi si è rifugiato nel suo bell ufficio con la mascherina; ora i consumatori ed i lavoratori non esistono più? Inetti!
Perdonatemi se mi intrometto, ma prima avete rivendicato l’assenza di lavoro , la richiesta di posticipare rate ecc Cioè avete pensato alle perdite economiche. Niente da dire, ma forse sarebbe stato meglio pensare prima alla salute e chiedere prima quello che si è chiesto adesso. Non so se mi son spigata. Prima di tutto la salute e poi il profitto sarebbe stato più efficace