Ecco a voi, cari perplessi, stupiti e inca**ati colleghi, la nuova figura professionale inventata per l’occasione dalla Provincia di Milano: il "City driver" ovvero, diciamo noi, il "Clanda Ufficiale". A chi si trovasse spiazzato davanti al termine "Clanda" diciamo di chiedere lumi a qualche vecchio tassista (io un’idea del personaggio giusto che ve lo potrebbe spiegare bene ce l’avrei, ma non so se reggereste alla sequela di parolacce e bestemmie in Milanès del tàcc con cui vi sommergerebbe). Comunque leggetevi per bene l’articolo qui sotto e vedrete che qualche vadaviaelcü sfuggirà anche a voi, in tempo di crisi feroce come questa leggere certe cose fa montare il sangue alla testa. Immaginiamo in anticipo le situazioni di irregolarità (che diventeranno regola) che salteranno fuori. Auguri ai colleghi della notte che avranno bisogno di una tanica di bicarbonato per digerire la notiziola.
Autisti per il dopo movida: tassisti contrari
«City driver» è il nome dell’ultimo servizio patrocinato dalla Provincia: un autista che ti aspetta fuori dal ristorante o dalla discoteca e si mette al volante della tua automobile quando hai alzato un po’ il gomito.
«È un modo per prevenire le stragi del sabato sera provocate dall’eccesso di alcool e droghe – traduce l’assessore alle Politiche giovanili Cristina Stancari – Questi autisti presidieranno, di sera e di notte, le cinque aree più frequentate della movida milanese: Idroscalo, corso Como, zona Sempione, Navigli e Brera oppure si potrà chiamarli gratuitamente al numero verde 800.864.575». Prima obiezione: i costi non proprio alla portata di studente e cioè: 35 euro fino a 15 chilometri, 40 euro per 20 chilometri, 45 euro per 25 chilometri e così via fino a 155 euro per cento chilometri. Si dirà che poi l’autista deve tornarsene a casa (prendendo un taxi?) e che la società, con sede in corso Buenos Aires, garantisce che i city driver «sono coperti da una garanzia Rc e Kasco che sostituirà l’assicurazione dell’auto, evitando, in caso di incidenti, l’aumento del premio polizza per l’intestatario dell’automobile». L’idea non è piaciuta ovviamente ai tassisti milanesi.
«L’intento socialmente utile è da apprezzare ma ci siamo già noi che facciamo lo stesso servizio a prezzi più contenuti – ammette Claudio Severgnini presidente Tam, il sindacato tassisti artigiani con 700 iscritti fra Milano e provincia – Esiste il taxi collettivo e un pulsante che regola il tassametro per la corsa condivisa. Chiediamo a Comune, Provincia e Regione di trovare insieme un sistema, una card o una tariffa agevolata come quella promossa dal Comune di Milano e in vigore da tre anni per gli anziani. Se ciascun ente versasse 5 euro e la nostra categoria altrettanti, i ragazzi potrebbero rientrare a casa a costo zero». Severgnini manifesta perplessità anche sulle polizze assicurative e sulla legge quadro. «In molti casi l’assicurazione vale solo se a condurre il mezzo è l’intestatario del veicolo. Il lavoro del guidatore è inoltre regolamentato da norme precise – aggiunge il presidente del sindacato – è indispensabile dimostrare di possedere il certificato di abilitazione professionale (Cap). Insomma: siamo perplessi. E ci aspettiamo che le istituzioni facciano i dovuti controlli».
fonte: IlGiornale G.Locati 27/05/2020
che sia di incoraggiamento per i colleghi della notte: molte persone sono gelosissime della propria auto e piuttosto che farla guidare ad altri (oltretutto a prezzi non proprio economici e a rischio di incidenti la cui copertura assicurativa è dubbia) preferiranno ancora il buon veccho taxi.
Il problema è che si incoraggi l’abusivismo e che con la scusa del city driver si vada a finire come al festival di Assago dove scorrazzano abusivi a bizzeffe che fanno Assago-Famagosta con 6 o 7 persone alla volta (su vecchie macchine da 5 posti) al prezzo di 15 euro al viaggio! Quest’anno ne vedremo delle belle.
giusto evitare commenti, per non bestemmiare…