Fase 2: taxi Napoli in assemblea, senza incassi e contributi

napoli.repubblica.it I tassisti vivono una situazione economica disastrosa, parliamo di un calo del lavoro al 90%, la parola taxi è dimenticata da tutti, dal Governo alle istituzioni locali”. Così Rosario Gallucci, segretario nazionale di Orsa taxi, spiega la protesta dei tanti tassisti in Piazza del Plebiscito a NAPOLI oggi, davanti alla Prefettura. “Il Comune di Napoli – spiega Gallucci – ci impone di lavorare un giorno su 4 con incassi miseri, con una media di 10-20 euro al giorno. Ma ci sono colleghi a fine turno tornano a casa dal posteggio dove avevano iniziato, con zero corse.

Abbiamo chiesto aiuti diretti alla Regione Campania, ma non siamo in nessun bonus, siamo nella cassa integrazione in deroga che non abbiamo ancora ricevuto. Quindi oggi questa assemblea pubblica si fa perché non abbiamo materialmente i soldi per la benzina”. Gallucci ricorda anche le spese per circolare: “Ci viene imposta la sanificazione ad ogni passeggero che scende dall’auto e quindi abbiamo comprato gli spray, ma ci servirebbero anche i bagni chimici, perché nelle 8 ore di lavoro non possiamo andare al bar come una volta. Per ora, inoltre, il ministero dei trasporti dice che possiamo mettere anche un telo di plastica a separare i posti posteriori dall’autista ma presto arriverà l’obbligo di un pannello, un prodotto indicato dal ministero che può costare anche 600 euro”. Il sindacalista non accoglie con entusiasmo l’idea del sindaco di Napoli de Magistris sulla tariffa fissa di 6 euro per ogni quartiere: “Abbiamo il tassametro, perché con la fine lockdown ci sarà un forte problema di traffico e la tariffa covid peserà. Ben vengano le iniziative, comunque, ma le istituzioni locali dovrebbero garantire la percorribilità delle strade per noi”.


Un commento

  1. Piena solidarietà ai colleghi di Napoli.
    Rimango dell opinione che un contigentamento dei taxi in base al numero dei civici a livello nazionale può essere una soluzione provvisoria e questo partendo da un tavolo tecnico fra associazioni / comune /regioni.
    Per quel che riguarda gli aiuti finanziari alla nostra categoria invece credo che il tavolo debba esserci coinvolgendo le Regioni e lo Stato Centrale.
    Fare delle dimostranze nel comune di corrispondenza non serve un gran chè.
    Forse è arrivato il momento di organizzare una manifestazione nazionale con destinazione Montecitorio per dimostrare le nostre difficoltà ??

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