newsbiella.it “Abbiamo perso fino all’80% dei ricavi”: sit-in in piazza Castello e incontro in Comune e Prefettura. Dall’Allianz Stadium a piazza Castello, cuore di una Torino “spenta” dal Coronavirus. Sono circa 500 i taxi che questa mattina hanno sfilato per la città accompagnati dal suono dei clacson, con l’obiettivo di fare sentire alle istituzioni la voce di una categoria messa in ginocchio dalla pandemia.
I tassisti, una volta terminato il “tour” per le vie della città, si sono fermati in piazza Castello, sotto la sede della Regione, mentre una delegazione è stata ricevuta in Comune dall’assessore comunale al Commercio Alberto Sacco e in Prefettura. Le vetture bianche hanno totalmente occupato la piazza di fronte a Palazzo Madama, dove sono rimaste sino all’ora di pranzo.
“Senza qualche aiuto concreto, non siamo più in grado di garantire il servizio alla città di Torino” spiega Pietro Massucco, taxista torinese. “Il settore fieristico è saltato, quello legato allo sport e alla Juve pure, le discoteche sono chiuse e così anche i ristoranti: chi dobbiamo portare?” denuncia il lavoratore, prima di salire in Prefettura.
La proposta avanzata dai tassisti è quella di aprire un tavolo di crisi dove discutere e mettere in campo azioni condivise per sostenere il comparto del Tpl non di linea. Gli aiuti concreti richiesti? “Lo sblocco dei voucher taxi, previsto per giugno e luglio ma mai arrivato: si tratta di tagliandi a disposizione delle fasce meno abbienti o anziani che possono usare il taxi, così come avveniva per il servizio disabili. Poi servono aiuti concreti in termini di aiuti economici e defiscalizzazione degli oneri contributivi e retributivi”, racconta ancora Massucco.
In piazza anche Alberto Aimone Cat: “Da marzo ci siamo sostituiti al servizio sanitario per portare i malati covid, rischiando la vita: ci sono stati 22 tassisti ricoverati. Abbiamo dato tutto alla Città di Torino, ma oggi siamo a raschiare il fondo del barile. Abbiamo dato disponibilità all’assessore Gabusi di aiutarlo nella condivisione delle corse dei mezzi pubblici, noi cerchiamo di dare una mano ma siamo disperati”.
… Sbaglio o la regione Piemonte aveva già concesso dopo il primo lockdown un sostegno economico ai tassisti… ora questi, giustamente,rinnovano l ‘appello… qui in Lombardia cosa aspettiamo a invocare a gran voce le dimissioni della giunta,completamente sorda alle nostre richieste??!!