“È oramai passato più di un mese dalle prime proteste organizzate dai tassisti italiani, dalle quali è emerso lo stato di abbandono e di profondo disagio in cui si trova il settore, duramente colpito dal Covid“. Lo scrivono in una nota Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Uritaxi, Uti, Or.S.A taxi, Ati Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi.
“Da quelle proteste – prosegue la nota – erano derivati degli impegni da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi ad una accelerazione degli aiuti in favore degli operatori del comparto, ma nonostante nel frattempo il Governo abbia anche adottato nuovi provvedimenti restrittivi, nulla di concreto è stato fatto. Addirittura – prosegue la nota – senza considerare il fatto che il decreto agosto, ad oggi, non abbia ancora prodotto nessuno dei sostegni previsti e che molte casse integrazioni non siano ancora arrivate, degli impegni solenni assunti dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Gualtieri per dei ‘ristori’ che sarebbero dovuti arrivare entro del 15 novembre, se ne è praticamente persa ogni traccia per 2/3 degli operatori del settore”.
“Contestualmente – si legge – tutti gli adempimenti previdenziali sono puntualmente arrivati a debita scadenza. I tassisti italiani e le loro famiglie, ma più in generale tutte le forze produttive e le partite iva del nostro Paese, si chiedono quando l’attuale Governo ricorderà di avere con loro un preciso contratto sociale da rispettare, in funzione del quale le loro vite non possono essere sacrificate sull’altare di dispute politiche, equilibrismi di varia natura e logiche di mera compatibilità con prescrizioni di organismi sovranazionali”.
“Questo atteggiamento irresponsabile – proseguono i sindacati dei Taxi – per chiusure imposte senza adeguati sostegni economici, l’indifferenza che si registra verso le molteplici richieste di aiuto, lo stato di abbandono che gran parte degli operatori economici del nostro e di altri settori provano, non sono più tollerabili.
“Alla luce di tutto ciò – conclude la nota – chiediamo nuovamente al Governo ed in particolare agli esponenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze di dare attuazione alle promesse fatte, o in alternativa saremo costretti a mettere in campo nuove forme di mobilitazione e lotta”.
Parte dell’articolo è coperta da una finestra pubblicitaria che non riesco a togliere. Si piò ovviare al problema? Grazie
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