rainews.it Su proposta degli assessori allo Sviluppo economico, Carla Palone, e alla Mobiltà, Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato le linee guida utili alla redazione di una misura sperimentale di sostegno economico per la mobilità attraverso l’erogazione di voucher taxi in favore di alcune categorie di cittadini che potranno spostarsi sul territorio cittadino utilizzando il servizio taxi in alternativa al mezzo privato o al servizio di trasporto pubblico urbano.
Attraverso i fondi del Pon Metro, programma europeo che finanzia interventi in materia di agenda digitale, mobilità sostenibile, efficienza energetica ed inclusione sociale, l’amministrazione comunale ha valutato la possibilità di sostenere alcune categorie economiche che hanno particolarmente risentito della crisi dovuta alla perdurante emergenza sanitaria. Tra queste gli operatori del servizio taxi, che scontano da diversi mesi le conseguenze delle restrizioni imposte agli spostamenti dei cittadini dalle autorità sanitarie. Per questo, nei mesi scorsi l’amministrazione ha avviato un confronto serrato con i rappresentanti delle cooperative dei taxi con l’obiettivo di valutare le azioni utili a dare slancio all’operatività quotidiana del settore. Di qui la proposta di attivare la sperimentazione di un sostegno economico per la mobilità attraverso l’erogazione di voucher taxi per la durata di un anno (o comunque fino ad esaurimento delle somme destinate).
Sarà quindi pubblicato un avviso rivolto ad una serie di categorie di cittadini che potranno accedere alla misura facendo richiesta di utilizzo del suddetto voucher per un massimo di 10 euro a corsa da impiegare nell’uso del servizio taxi in alternativa al TPL o all’auto privata. L’avviso sarà rivolto ai soggetti privati (persone fisiche) maggiorenni, rientranti in una delle seguenti categorie, tra loro eventualmente cumulabili: over 65 residenti a Bari; donne residenti a Bari che hanno necessità di spostarsi nella fascia oraria dalle ore 21.00 alle 6.00, compatibilmente con le disposizioni normative vigenti; personale dipendente delle strutture ospedaliere situate sul territorio di Bari, anche se non residente a Bari. I soggetti interessati e in possesso dei citati requisiti potranno essere ammessi alla misura tramite istanza da inoltrare all’amministrazione comunale nei tempi e nelle modalità indicati nell’avviso pubblico. A seguito di ammissione, potrà essere erogato un voucher dell’importo massimo di € 10 per l’acquisto di una corsa in taxi con pagamento effettuato con carta di credito, carta di debito (bancomat) o carta prepagata intestata al soggetto richiedente. Il contributo sarà pari al 50% del valore della corsa, fino a un massimo di € 10. A fronte di ciò, in sede di confronto tra Comune e cooperative, queste ultime hanno proposto di adottare una tariffa, nell’ambito del territorio cittadino, valida per tutti gli utenti che ne facciano espressa richiesta, pari a € 10 per tutte le corse effettuate nelle seguenti aree urbane: Carrassi, Japigia, Libertà, Madonnella, Mungivacca, Murat, Picone, Poggiofranco, San Nicola, San Pasquale, Fesca, San Girolamo, Stanic e Marconi, per poter dare uno slancio all’operatività quotidiana dei tassisti baresi.
“Come amministrazione comunale sin dalla prima ondata ci siamo posti il tema di contribuire al sistema di ristoro per tutte quelle attività economiche che stavano scontando maggiormente gli effetti della crisi economica dovuta alla pandemia – spiega Carla Palone -. Abbiamo lavorato al primo fondo di Open con cui abbiamo raggiunto oltre 2.500 attività cittadine, bando ancora aperto per quanti debbano portare a termine tutte le procedure, e oggi proviamo a sostenere le cooperative del servizio taxi che sono state colpite sia dalle limitazioni agli spostamenti urbani sia dalla forte riduzione dei flussi turistici in città e nell’intera regione. Compatibilmente con le procedure previste dai programmi di finanziamento e con le politiche dell’amministrazione comunale in tema di mobilità, vogliamo promuovere l’utilizzo del taxi in alternativa al trasporto pubblico urbano, che purtroppo oggi sconta il prezzo di una capienza ridotta per evitare possibili forme di diffusione del virus, e alla rincorsa all’auto privata che rischia di danneggiare pesantemente la qualità dell’aria incidendo sul tasso di inquinamento cittadino. Si tratta di una misura sperimentale che sarà tarata su specifiche categorie di cittadini, in base anche ad un’analisi delle fasce di popolazione che maggiormente potrebbero beneficiare del contributo e del servizio taxi, penso ai soggetti più anziani che si spostano sugli autobus esponendosi a dei rischi o ai dipendenti delle strutture sanitarie che sono soggetti a turnazione o ancora alle donne che, per lavoro o altre necessità, si spostano nelle ore notturne”.