lastampa.it «Sono stato rapinato da due giovani che ho trasportato. Sono ferito, mi sanguina il collo», è stato il contenuto della chiamata arrivata al centralino del 112 intorno all’una della notte tra venerdì e sabato. Era una voce terrorizzata: «Sono un tassista e mi trovo in via Moglia vicino al Bennet a Settimo». Dopo averlo raggiunto, i carabinieri di Settimo hanno raccolto la testimonianza del tassista, un 56enne residente a Venaria che ha raccontato di aver accompagnato in città due giovani stranieri, saliti a Cafasse. Un viaggio come tanti. Ma non avrebbe mai immaginato di correre un rischio così grande.
Il racconto
Il 56 enne ha ripercorso la notte di paura. Ricevuta la telefonata da un cellulare, ha raggiunto piazza Vittorio Veneto a Cafasse dove ad attenderlo c’erano i due ragazzi. Prima di partire ha chiesto e ottenuto da loro un anticipo di 50 euro. Da qui il viaggio verso Settimo. Il tassista ha raccontato ai carabinieri che una volta arrivati in via Moglia, nei pressi della rotatoria di ingresso del supermercato Bennet, i due gli hanno detto di fermarsi.
Il tassista ha continuato: «Arrivati a Settimo ho comunicato che il totale della corsa ammontava a 78 euro. Mi hanno detto che avrebbero pagato la differenza con il Pos, ma uno dei due ha infilato la mano in una fessura del pannello in plexiglass che separa l’autista dal posto passeggeri e mi ha puntato un coccio di vetro di bottiglia. Nel frattempo il complice era sceso e ha aperto la porta del taxi, lato passeggero cercando di rubarmi il portafogli dal giubbotto. Hanno rinunciato e sono fuggiti via».
E mentre parlava mostrava ai carabinieri la ferita sul lato sinistro del collo. Il tassista ha poi ricordato un dettaglio: «Quello che mi ha ferito aveva le mani tatuate». Prima di raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria a Torino per essere medicato, ha fornito ai carabinieri il numero di cellulare dal quale aveva ricevuto la richiesta di passaggio.
Grazie al numero e al particolare dei tatuaggi, i carabinieri hanno impiegato pochi minuti a individuare i due rapinatori. Li hanno sorpresi a casa di Iurie Cornescu, 23 anni, moldavo che risiede in città in via Verdi 60. Era suo il cellulare con la quale aveva chiamato il taxi. A incastrarlo anche le mani tatuate descritte dal tassista. In casa c’era il complice: Ali Louane, 19 anni origini marocchine, residente a Novara. Si tratta di due giovani con precedenti per reati contro il patrimonio. Hanno confessato la rapina ma hanno anche ammesso un precedente furto, sempre quella notte, a bordo di un autobus di linea: al conducente avevano rubato un borsello e due carte di credito, poi perse nel taxi. Ai militari hanno fatto poi ritrovare il borsello rubato che avevano gettato in un cassonetto.
I due ora sono in carcere a Ivrea e oggi (difesi dall’avvocato Mattia Fiò) compariranno in tribunale a Ivrea per la convalida.
Dopo le cure in ospedale, quella notte, il tassista è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.