Divise e dintorni… nr.2

(prosegue il dibattito sulle divise e non solo. E’ la volta di Alessandro B. che decide di replicare esprimendo seri giudizi su realtà esistenti e  vari dubbi su opere in corso o già compiute)

Bella la proposta della divisa ai tassisti, utile, intelligente, moderna e innovativa del resto si vede che per l’Expo l’attuale giunta si sta facendo in quattro con opere pubbliche che rimarranno per sempre a vantaggio di tutti i cittadini. Vedi la "bellissima" e indispensabile sede della Regione Lombardia, il nuovo mega quartiere che sta sorgendo sull’area dell’ex fiera, insomma un bel biglietto da visita per i turisti che arriveranno per l’Expo, poi per il resto, di metropolitane e opere pubbliche cosa ce ne facciamo, quando ci sono i tassisti in divisa a scorrazzare i turisti sulle poche preferenziali invase da cani e porci e piene di macchine in sosta? Dirò di più: la proposta è talmente intelligente che la si potrebbe allargare anche ai dipendenti pubblici come del resto sono  anche Sindaco e Presidente della Regione, una bella maglietta e un bel cappellino da indossare durante il loro turno di lavoro : non sono  loro più di tutti  il nostro "biglietto da visita"?

Commento di TaxiStory:
due personalità pubbliche come Sindaco e Governatore non hanno bisogno di divisa in quanto la rispettiva carica istituzionale conferisce loro già una identità ben precisa. Alessandro B. in realtà si domanda se queste due cariche, ipotizzando  di dover assegnare loro una divisa vera e propria, potrebbero accettare di buon grado oppure no, richiamandosi  al vecchio adagio della saggezza popolare:  "non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te".
Proviamo invece a vedere la questione da un diverso punto di vista:
Ognuno nella società ricopre un ruolo da portare avanti nel migliore dei modi.  Per quanto ci riguarda, saranno le nostre capacità  professionali a
costituire il miglior biglietto da visita per il nostro pubblico. Nemmeno Sindaco e Governatore, pur 
rappresentando cariche di spicco, possono sottrarsi a  queste regole. Un tassista, con o senza divisa, resta comunque un tassista con inalterato livello di professionalià. Per quanto riguarda le nostre due cariche istituzionali, nell’arco temporale del loro mandato devono essere  in grado di centrare determinati obiettivi e acquisire un buon grado di popolarità. Se ciò non avvenisse si verificherebbe un calo di consensi tale da compromettere la loro ricandidatura. Per quanto si possano commentare i recenti risultati elettorali  (possano piacere o meno non ha importanza) il risultato dimostra che l’elettorato della Regione Lombardia si è espresso con un voto di fiducia. Fra un anno toccherà al "Primo Cittadino" confrontarsi con l’elettorato milanese e solo allora potremo aggiornare i nostri giudizi.

3 commenti

  1. Certo che la storia delle divise ci dà un po’ fastidio, però io sono convinto che al Comune (a parte certe trovate inutili e irritanti come questa delle divise) si stia lavorando abbastanza bene. Dico abbastanza perchè trovo la Città della Moda un’idea grandiosa, le nuove linee di metropolitana e l’ultimo tipo di arredo urbano molto intelligenti, ma sono contrario a certi orrori come l’hotel (così mi hanno detto che sia) di Garibaldi che fanno a pugni con l’ottica di una città vivibile e modernamente “green” come cercano di spacciarci Milano.

  2. cerchiamo di essere positivi e a non dire sempre solo ed esclusivamente no magari con un approccio diverso riusciremo a dimostrare di essere modeerni e a strappare qualche punto anche dalla nostra parte verso il comune e l’opinione pubblica.

  3. A furia di dire sempre si trasformeranno il nostro lavoro ora dignitoso (ma sempre meno)in un lavoro da extracomunitario sul modello dei tassisti di New York ai quali la massa continua, fuori luogo ,a paragonarci.Calare le braghe sempre e comunque come fanno le nostre associazioni serve solo a fare il gioco di chi ci vuole rendere schiavi di cooperative con a capo i soliti noti che già da anni hanno fiutato l’affare del settore taxi.

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