daily.veronanetwork.it Un tassista veronese di circa 45 anni è stato aggredito sabato sera, 16 ottobre 2021, durante un viaggio da Verona a Legnago. Il passeggero, salito alla stazione di Verona Porta Nuova, ha chiesto di essere portato a Legnago. Al momento di pagare – erano circa le 20.30 – sembra che abbia ammesso di non avere denaro contante. Alla proposta di pagare con il bancomat, l’uomo avrebbe estratto un coltello con il quale ha colpito il tassista più volte, probabilmente quattro. Ferito a una mano, con la quale aveva tentato di difendersi, e in altre parti del corpo, è stato ricoverato all’ospedale di Legnago, per qualche tempo anche in terapia intensiva. Ora è cosciente e in miglioramento, ma è rimasto in osservazione in ospedale. Sul fatto indagano i Carabinieri di Legnago, non è noto al momento se l’aggressore sia stato o meno individuato.
Il tassista, non è chiaro se durante l’aggressione o dopo, probabilmente a causa delle ferite e dello shock, è andato a sbattere con l’auto contro un ostacolo. Il presidente dell’Unione Radiotaxi Verona Daniele Garonzi, insieme a Confcommercio Taxi, Uritaxi e Cna Veneto Ovest nelle scorse ore ha inviato una lettera al Prefetto di Verona e alle autorità cittadine per metterli al corrente del gravissimo fatto specifico, ma anche di un clima che sembra essere sempre più difficile per la categoria. «Non abbiamo mai visto un episodio di tale violenza, con ferite di armi da taglio ai danni di un tassista veronese» si legge nella lettera. «L’escalation della violenza sembra non abbia fine: in questi ultimi mesi le aggressioni anche verbali, i mancati pagamenti, la mancanza di rispetto alla persona del tassista sono all’ordine del giorno».
«Siamo una categoria che sta subendo in modo pesante la pandemia e ciononostante siamo sempre a disposizione nelle 24 ore e siamo spesso a diretto contatto con il disagio della nostra società». Amara la sintesi delle emozioni provate alla notizia di quanto accaduto al collega: «abbiamo toccato la violenza e la paura, l’indignazione e la rabbia». I rappresentanti dei tassisti chiedono quindi alle autorità più sicurezza e «solidarietà fra istituzioni e mondo del lavoro».