repubblica.it Il Garante della mobilità propone nuove norme per aumentare la qualità del servizio e la concorrenza delle auto bianche: “Monitoraggio continuo sulle richieste di vetture non soddisfatte. Trasparenza totale sulle tariffe”.
I tassisti italiani dovrebbero condividere, con gli enti locali, tutti i dati sulla loro attività. In particolare, dovrebbero comunicare ai Comuni quante chiamate dei clienti restano insoddisfatte; quante persone vanno via dagli stazionamenti sfinite dall’attesa di una macchina (fenomeno che si può accertare attraverso controlli a campione); e precisare infine quanti diversamente abili cercano di prenotare una vettura senza successo. Condivisione e comunicazione dovrebbero avvenire con regolarità, grazie a un sistema di monitoraggio permanente.
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti, garante della nostra mobilità, chiede alle cooperative dei tassisti di giocare a carte scoperte. Solo la condivisione dei dati permetterà di scattare una fotografia nitida della qualità del servizio, anche di notte, nelle periferie, d’estate o nelle Festività. Fotografia che è urgente fare, in particolare nelle città con più di 100 mila residenti. Una volta scattata questa fotografia, i Comuni potranno decidere se le licenze disponibili siano sufficienti; se viceversa è necessario rilasciarne delle altre, anche solo a titolo temporaneo.
Poteri reali
A pochi giorni dall’approvazione della nuova legge sulla Concorrenza, che punta ad aumentare il numero dei taxi in Italia, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti dice la sua su questo argomento incandescente. Una serie di innovazioni e riforme viene prospettata dall’Autorità in un documento di consultazione pubblica (“sull’adeguamento del servizio taxi”).
Entro gennaio chiunque sia interessato potrà dire la sua sul documento dell’Autorità. A quel punto, l’Autorità scriverà il documento in versione definitiva, bussola per gli interventi operativi. Legge alla mano, l’Autorità ha il potere di inviare ai Comuni dei pareri su come migliorare il servizio taxi. Se il Comune si oppone al parere, l’Autorità può ricorrere al Tar perché renda obbligatorio il testo.
Licenze temporanee
Il documento di consultazione dell’Autorità è centrato proprio sui dati che andrebbero forniti dalle cooperative, dai consorzi, anche dalle amministrazioni comunali, in modo da delineare un quadro certo della domanda di taxi e dell’offerta. I Comuni, ad esempio, dovrebbero chiarire:
– se il taxi è un’entità che vaga isolata nella città; se viceversa è integrata con gli altri mezzi di trasporto;
– se l’amministrazione scoraggia l’uso della vettura privata;
– se dunque incentiva a servirsi del mezzo pubblico e, in particolare, dei taxi collettivi;
– come hanno organizzato la turnazione dei taxi;
– se hanno rilasciato licenze temporanee;
– se il tassista – in caso di ferie o malattia – è solito ingaggiare un sostituto per la guida della vettura.
Riforme di buon senso
Se da un lato scommette sui dati, dall’altro l’Autorità suggerisce una serie di innovazioni di buonsenso che anche la categoria dei tassisti – diffidente ma anche stremata dall’abusivismo – potrebbe accettare con serenità. L’Autorità, ad esempio, chiede che i Comuni mettano in campo alcuni taxi come se fossero autobus. Questi taxi potrebbero partire da un luogo unico e arrivare in un luogo unico, imbarcando più persone al capolinea o durante il percorso (sempre lo stesso). Le tariffe, in questo caso, dovrebbero essere fisse, prestabilite.
Una parte dei taxi in servizio, e dei nuovi che si possono aggiungere, andrebbe destinata ai soli diversamente abili (“con un’adeguata copertura in tutte le fasce orarie e in tutti i giorni della settimana”): la quota di macchine riservate dovrebbe essere di almeno il 5%.
Ci sono poi le aree critiche, come gli aeroporti, i porti, le stazioni dei treni e degli autobus. In questi contesti, l’Autorità chiede massima apertura e concorrenza. Le persone non dovrebbero, necessariamente, mettersi in coda (come succede adesso). Dopo anni di disagi, meritano di prenotare un taxi via Internet o attraverso un’app. Queste aree, poi, andrebbero spalancate “a tutti gli operatori”. Formula, questa, che sembra alludere a un coinvolgimento pieno di Uber e delle altre società digitali.
Corse in modo libero
Alla libertà degli utenti deve aggiungersi quella del tassista. Oggi, troppo spesso, l’autista può prendere una corsa solo su indicazione della cooperativa o del consorzio cui è legato, prigioniero di “clausole di esclusiva” che tanti Comuni avallano. Invece, dice ora l’Autorità, “il titolare di licenza deve essere libero di utilizzare ogni canale opportuno”, incluse app esterne che siano capaci di mettere in contatto direttamente chi guida con il cliente.
Lingue e supplementi
Il tariffario delle corse deve essere visibile, ricorda l’Autorità, e comprensibile. Indicherà se un pedaggio (ad esempio quello autostradale) sia a carico del cliente. Ogni informazione dovrà essere scritta in italiano e in inglese. “Nei Comuni con particolare vocazione turistica e nelle Città metropolitane, possibilmente anche in altre lingue straniere”.
I recapiti per commenti e reclami (telefono, email, moduli via web) devono essere tutti precisati. E ancora: il passeggero va messo nelle condizioni di stimare la spesa di una corsa taxi prima di prenderlo. Dunque, i Comuni pubblicheranno “la spesa media relativa a corse taxi per collegamenti tra punti strategici (ad esempio, tra stazione e ospedali, tra porto e stazione, tra centro storico e centro fieristico)”.
Sconti e agevolazioni
L’Autorità propone di classificare i taxi in base agli utenti, con sconti mirati:
– taxi accessibili: per persone con disabilità (cui andrebbe assicurato il trasporto gratuito di carrozzine e cani-guida);
– taxi rosa: per donne sole, in orario serale o accompagnate da minori;
– taxi argento: per utenti che hanno superato una determinata età;
– taxi discoteca: per corse effettuate da o per luoghi di spettacolo;
– taxi ospedali: per corse effettuate da o per centri di cura;
– taxi eco: per corse effettuate in giornate con blocco del traffico;
– taxi centro: per corse effettuate da o per il centro città.
Qualità effettiva
L’Autorità chiarisce infine quali requisiti un viaggio deve avere perché
venga *classificato come di qualità*. Servono, in particolare:
– coerenza del prezzo della corsa con le informazioni disponibili da
tariffario;
– adeguatezza della temperatura a bordo del veicolo;
– presenza e corretta applicazione degli sconti;
– presenza ed effettiva attivazione del tassametro;
– corretta applicazione delle tariffe predeterminate su percorsi
predefiniti;
– e delle tariffe condivise;
– disponibilità di dispositivi *per il pagamento elettronico* (dal Bancomat alle applicazioni digitali);
– coerente esecuzione del percorso;
– livello di comunicazione (rapporti con il cliente, utilizzo delle
lingue straniere);
– aspetti relazionali (gentilezza, affidabilità, comportamento prudente
di guida ).
E ancora:
– *rispetto dell’ambiente* (tipologia di alimentazione del veicolo,
classe di emissione);
– integrità degli interni e dell’esterno del veicolo, decoro e pulizia
sia interna sia esterna;
– idoneità del mezzo di trasporto rispetto alle esigenze richieste
(trasporto animali, colli ingombranti).
Concorsi pubblici
Infine l’Autorità chiarisce che il concorso pubblico per titoli ed esami
garantisce “trasparenza e imparzialità” nel rilascio delle licenze. “Si
ritiene opportuno che i bandi prevedano come obbligatoria la conoscenza
dell’inglese”. Tra le materie oggetto d’esame, andrebbero incluse
inoltre la conoscenza della normativa di settore; della toponomastica
locale e dei luoghi di maggiore interesse turistico; la conoscenza di
base delle applicazioni innovative, “delle tecniche di primo soccorso,
delle norme comportamentali in caso di incidente”.
L’assalto alla diligenza è iniziato. Cari colleghi questi vi vogliono rendere schiavi a prezzi da negrieri.
mai che venga citato il costo di gestione che è tutto a carico del tassista.
vogliono il servizio perfetto , ultralusso , a tariffa scontata …. ma a carico dell’operatore ….
Aspettiamo ancora per fermarci in assemblea…..basta….
…ma questo MINUS HABENS dove era ricoverato fino ad ora ???..
Forse questo individuo… non sa che già stiamo lavorando con le app da qualche anno!!!!
Detto ciò: Rimane UBER che fa lavorare licenze essendo fuori dal territorio della provincia di Roma aggiarando totalmente regole diventando praticamente abusivi a tutti gli effetti portando via una grande fetta di lavoro a tutti i Taxi onesti.
Tutto bello se non fosse che tutto lo scritto sopra è frutto di incapacità e supponenza di qualcuno che non ha minimamente conoscenza del mondo che vorrebbe realizzare attraverso lo stravolgimento della legge che regolamenta il servizio taxi, che è strutturato in maniera diversa rispetto al comune dove opera.
il 99% delle idiozie che hanno scritto già sono in opera…ma parlano di tpl senza sapere di cosa stanno parlando….nessuno glielo dice?
povera italia in mano a cretini.
Si parla anche di tassametro fiscale.
Finalmente si smetterà di dire che i tassisti sono evasori.
Questi con lo smartphone vogliono un taxi sotto casa in 2 minuti alle 8.45. Altro giorno per passare una piazza 20 minuti… Per soddisfare questi e le vere lobbies abbassano i ricavi e moltiplicano auto, traffico e improvvisati e portano il margine in qualche paradiso fiscale.
Allora in questo nuovo mondo fantastico e dei sogni vorrei:
se sto male non fare 6h di attesa in un pronto soccorso. Non perdere mezza giornata di lavoro per una ricetta medica e almeno 6 mesi per una visita specialistica. Vorrei la politica non corrotta, compromessa e produttiva, forte con i deboli e serva dei forti, vorrei che le multinazionali pagassero le tasse come tutti, non schivare continuamente bici e monopattini contromano, moto che tagliano la strada sulle preferenziali, e una brioches calda appena sfornata la domenica mattina anche se passo alle 11…
Osservazioni alquanto forzate…..sembra che debbano trovare per forza difetti in un servizio che funziona discretamente e se si tiene conto come funziona tutto il resto in Italia direi che funziona fin troppo bene, ovviamente se un autority parla così o è in malafede, o non ne capisce niente (o probabilmente tutte e due le cose)…..quando ho letto della temperatura dei taxi non sapevo se ridere o piangere….mah