roma.corriere.it La protesta contro il Ddl concorrenza colpevole, secondo i conducenti delle auto bianche, di deregolamentare ulteriormente il settore. Bombe carta e fumogeni al corteo di migliaia di tassisti (tremila secondo fonti della Questura) da piazza della Repubblica, lungo via Cavour fino a piazza Madonna di Loreto, dietro piazza Venezia: lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali.
Ad animare la manifestazione, aperta dallo striscione «Tassisti italiani lavoratori del servizio pubblico», anche la musica, rilanciata dagli altoparlanti installati su un furgoncino in cammino lungo tutto il percorso. Tra bandiere dei sindacati, slogan e striscioni, i tassisti protestano contro il Ddl concorrenza colpevole «di deregolamentare ulteriormente il settore». Il servizio è fermo dalle 8 alle 22 di mercoledì 24 novembre.
«Oggi sono in piazza per manifestare la mia vicinanza ai colleghi del comparto taxi che si battono contro l’ipotesi di destrutturazione del settore in favore delle multinazionali» spiega in cammino Elisabetta Lancellotti, consigliera comunale della Lista Civica Gualtieri e vicepresidente della commissione Mobilità capitolina. «Aver inserito il comparto taxi nel Ddl concorrenza è un errore, poiché in questo settore occorrono regole certe, necessarie a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, a un prezzo calmierato che non può essere determinato da un algoritmo variabile in funzione dell’andamento dell’offerta e della domanda. Regole necessarie per l’intero comparto del trasporto pubblico non di linea e per le quali mi batterò anche dalla mia postazione in Campidoglio».