Tutto cambia, niente cambia. Come per le elezioni amministrative Milanesi, anche a livello Nazionale tutto bloccato, statico e senza novità al pari di una rinnovata consapevolezza in merito ad una classe politica più da slogan che di sostanza. Senza dover insistere in merito ad una delle pagine più deludenti della storia Repubblicana, il “fight club” per le strade Milanesi aumenta ad ogni fine settimana quando, appunto bande di giovani disadattati (utile ricordare il vergognoso dato secondo cui il 30% dei giovani italiani tra i 19 e i 29 anni sarebbe senza studio ne lavoro), si affrontano in scontri all’arma bianca mettendo a repentaglio non solo le loro vite ma soprattutto quelle di chi vorrebbe godersi un fine settimana tranquillo per le strade del centro della città più europea d’Italia.
Come già sottolineato in precedenti articoli, il tassista che svolge un servizio pubblico alla cittadinanza, risulta essere forse la categoria più esposta alla violenza in quanto priva di quelle più elementari tutele che le istituzioni continuano a non fornire dando seguito ad un silenzio assordante che dura dal tempo in cui il Ministro Lamorgese (si, proprio lei) era Prefetto di Milano. Prima di pensare a progetti di abbellimento urbanistico a lungo termine (come la riapertura dei Navigli), si cominciasse a pensare alla sicurezza dei cittadini e di chi lavora: nella speranza che l’Assessore Granelli prenda visione dei coltelli e del sangue presenti nei filmati riguardanti l’ultimo Far West di via Lecco, da questo spazio saremo costantemente a denunciare questa vergogna e a richiedere a gran voce quel Protocollo SICUREZZA E ANTIABUSIVISMO di cui la categoria non può fare a meno.
Davide Pinoli.