USB Taxi aderisce alla campagna nazionale «Fermare il DDL Concorrenza, difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia» e parteciperà alle iniziative che il 14 maggio si svolgeranno in molte città italiane finalizzate a sensibilizzare i lavoratori e la cittadinanza su questo nefasto progetto.
Uno degli aspetti principali di questo DDL è la scarsa informazione sulle ricadute e sugli interessi che si celano dentro questo piano. Un silenzio che sconfina, come spesso accade nella mistificazione. Nel nostro caso all’art.8 “Trasporto Pubblico Locale non di linea”, la prima falsità è quella banalmente ricattatoria, ovvero: se l’Italia (meglio sarebbe dire la finanza e i padroni) vuole arrivare ai fondi del PNRR, deve ubbidire all’Europa. Fermi restando i tanti “dubbi” sul perché dovremmo ubbidire all’Europa (e magari finire nella stessa situazione in cui proprio Draghi ha portato la Grecia), nel nostro caso questa affermazione è falsa, Draghi mente sapendo di mentire. Non soltanto, infatti, le direttive relative al mercato interno (dir. Bolkestein comma 22) evitano ai taxi questa procedura (in quanto servizio pubblico essenziale), ma una serie di pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea contraddicono l’interpretazione che il DDL Concorrenza vuole avallare (Art.8 comma 2 lettera B).
Ma quindi, in sostanza, l’esigenza di chi vuole favorire Mario Draghi? Sicuramente quella della finanza internazionale di cui lui è da tempo uno dei massimi rappresentanti. Ricordiamo bene quando nel 2011 insieme a J.C. Trichet tracciava in una lettera al Governo italiano in carica, il percorso finale per lo smantellamento dei servizi pubblici in favore del profitto di società multinazionali. Le similitudini nel nostro caso come in molti altri articoli sono lampanti e innegabili.
Agevolare la speculazione finanziaria, che senza rischio d’impresa, senza creare posti di lavoro, anzi precarizzando quelli esistenti, vuole raccogliere utili a danno dei lavoratori, “selezionando” perfino l’utenza in base al censo, ne sono il manifesto programmatico. Parlano di riduzione dei costi e di scelta consapevole, ma utilizzano algoritmi costruiti per strangolare l’utenza nel momento del bisogno, questo in realtà si nasconde dietro la loro innovazione, da contrapporre ai taxi che, amministrati in ogni aspetto dagli Enti Locali, danno di fatto tutte le garanzie necessaria ad un servizio essenziale come il nostro.
Ma c’è forse qualcosa di ancor più ripugnante dal punto di vista sociale in questa prospettiva. Il voler trasferire gli utili di queste attività, in paradisi fiscali sottraendoli alla collettività. Notizie che non leggeremo mai sulla stampa di regime, praticamente ormai tutta allineata nella beatificazione di M. Draghi, denunciano attraverso gli studi sviluppati da associazioni internazionali indipendenti, i modelli di elusione fiscale utilizzati da queste società. Scatole cinesi che bypassano le tasse in ogni angolo del mondo, India, Bermuda, Singapore, Olanda, sono le tappe per trasferire profitti nelle tasche dei fondi d’investimento che rappresentano. Operazioni che determinano danni nella fiscalità collettiva di un Paese come l’Italia, paragonabili a circa il 10% delle spese per la sanità o al 15% delle spese per l’istruzione. Questi sono i numeri e le agevolazioni che Draghi non dice e che vuole incrementare con una manovra come quella del DDL Concorrenza.
Ma non siamo gli unici che vengono sacrificati in questo progetto.
Deleghe sulle gestioni comunali di trasporti, acqua, energia, su infrastrutture nazionali anche strategiche come reti energetiche e digitali, agevolazioni per multinazionali riguardo i servizi essenziali come trasporti e porti, il rafforzamento di authority che potrebbero assumere decisioni svincolate dal confronto parlamentare, ecco quali sono in parte i contenuti di un progetto che riassume oltre ogni ragionevole dubbio, le intenzioni vere di Mario Draghi.
Contro questo progetto dobbiamo scendere in campo e lottare, provando ad unire i lavoratori e quella parte di Società che pagherà i costi sociali di un progetto che produrrà ennesima macelleria sociale.
STOPPARE IL DDL CONCORRENZA
DIFENDERE i SERVIZI PUBBLICI
FERMARE LE MULTINAZIONALI
Seguiranno gli appuntamenti nelle città che parteciperanno alla protesta.
USB Taxi 09 maggio 2022