ilgiorno.it L’onda lunga della protesta è arrivata anche in Centrale, com’era ampiamente prevedibile. Ieri pomeriggio, alcune decine di tassisti si sono riuniti in assemblea in piazza Luigi di Savoia (dopo un primo tentativo nella notte), dando vita a un blocco selvaggio del servizio: in pochi minuti, si è formata una lunga coda di persone in attesa di un’auto bianca; i conducenti hanno spiegato ai passeggeri le loro ragioni e li hanno invitati a incamminarsi verso un altro parcheggio, visto che nel resto della città l’attività è proseguita regolarmente (seppur con qualche malumore all’aeroporto di Linate). Il via alla mini-serrata, già sperimentata nell’aprile scorso, è scattato poco prima delle 18, quando qualcuno ha “sigillato” le corsie di uscita dai posteggi con una lunga catena, poi tolta. I disagi sono stati contenuti, ma è probabile che l’iniziativa di ieri sia solo il prologo alla mobilitazione dei prossimi giorni. Sì, perché la categoria è sul piede di guerra a livello nazionale contro il Ddl Concorrenza, che all’articolo 8 prevede, nell’interpretazione dei tassisti, la liberalizzazione selvaggia delle piattaforme tecnologiche (vedi Uber) e l’aumento delle licenze.
Una riforma del settore percepita come il fumo negli occhi dai conducenti di auto bianche, che in diverse città italiane (da Roma a Napoli, da Genova a Torino) hanno dato vita a blitz simili a quello andato in scena a Milano. In parallelo, si stanno muovendo i rappresentanti delle associazioni sindacali, che in mattinata si sono riuniti per fare il punto e decidere il da farsi, in vista delle prossime scadenze: “È il momento di agire con decisione per difendere il futuro del nostro lavoro, delle nostre famiglie e del servizio pubblico”, si legge in una nota congiunta. La tabella di marcia: lunedì 27 assemblea di tassisti fuori turno nella Capitale e il 5 luglio sciopero nazionale.
Nicola Palma