Non sono bastati i due anni di crisi (dovuti alla pandemia) e nemmeno l’ormai noto caso che ha coinvolto Uber ed esponenti di primo piano della politica internazionale: per il Governo dei migliori il sistema taxi andrebbe affondato. Una politica composta da sordi spesso amici più del business che dei principi, non ha saputo porre la benché minima attenzione a quelle legittime proteste trasformatesi in fermi spontanei, poi diventati scioperi che si sono tradotti in blocchi per poi diventare manifestazioni…con le più strampalate delle motivazioni e con i loro sproloqui anche influencer e giornaliste “selvagge” hanno dato sponda a quella politica che, fatta da personaggi troppo vicini agli interessi dei pochi, sta facendo da detonatore per il malessere di molti.
Benzina e diesel costantemente sopra i due euro al litro, il costo del gas e della luce con aumenti in bolletta di ben oltre il 150%, generi alimentari raddoppiati con i redditi dei singoli più bassi d’Europa in nome di un liberismo gestito malissimo da chi dovrebbe a livello politico assecondare il bisogno del popolo ma che di fatto, rende conto alle banche e ai grossi gruppi finanziari.
Davvero singolare ascoltare l’ignoranza più totale esprimere concetti come “liberalizzazione” accostata ad un Servizio Pubblico, oppure “libero mercato” riferito a chi invece, come appunto i tassisti, hanno un servizio regolamentato in nome di un liberismo che andrebbe meglio studiato da chi ha la pretesa di parlare ad una massa davvero lobotomizzata che guarda chi manifesta per il proprio sacrosanto diritto al lavoro come fossero marziani tanta è l’apatia e la rassegnazione da parte di tutti nell’accettare qualsiasi “diktat”.