leggo.it Il problema dei taxi a Roma non è più differibile. Ne è convinto l’assessore al Turismo di Roma Alessandro Onorato, che stasera interverrà a Le Iene, per parlare delle condizioni di completa anarchia in cui opera il servizio di trasporti nella Capitale. Mancata tariffa garantita, niente uso del Pos, selezione dei clienti su tratte con lo stesso percorso, viaggi cumulativi non consentiti. Sono solo alcune delle condotte fuori legge dei tassisti che a Roma, ma non solo, la fanno da padroni, imponendo le proprie regole agli improvvidi turisti e ai cittadini.
Dopo le molte segnalazioni via social dei clienti, è stato lo stesso servizio di Nicolò De Devitiis de Le Iene a documentare settimana scorsa una serie di irregolarità all’aeroporto di Ciampino, dove aveva raccolto la testimonianza da incubo di un cliente e le disavventure di alcuni passeggeri.
Stasera Nicolò De Devitiis torna a Roma per intervistare Alessandro Onorato, assessore della Giunta Gualtieri al Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda. «Mi vergogno. Sono molto inc****to. Grazie, perché avete reso evidente che non si tratta soltanto di alcune mele marce, mi sembra più un racket» si sfoga ai microfoni de Le Iene. «Dopo il servizio – continua Onorato – ho deciso di presentare un esposto in Procura. Non si può continuare così, questi sono criminali, quelli sono reati, sono aggressione, sono associazione, bloccano le persone, non le fanno lavorare».
A lamentarsi per primi sono gli stessi tassisti onesti, che tuttavia hanno paura a denunciare. «Mi sono arrivate tantissime lettere che ho condiviso anche all’allora prefetto Piantedosi, oggi ministro degli Interni. Oggi faccio un appello: è giunta l’ora che su Roma, che è la capitale d’Italia, ci si metta gli occhi fino in fondo. Questa gente deve essere perseguita in maniera molto dura». «Una cosa è certa – conclude –, se avessi potuto darle io le revoche e le sospensioni gliele avrei già strappate tutte».
Come fa sapere l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè nessuna licenza è stata revocata nell’ultimo anno, solo cinquantatré sospensioni temporanee che non sono bastate a risolvere il fenomeno.