ilgiorno.it La serie inizia a diventare preoccupante e porta inevitabilmente a farsi delle domande sulla manutenzione del pavè cittadino e sui pericoli legati alle grosse pietre che lo compongono, in particolare nelle strade più trafficate del centro. Dopo il grave episodio dell’11 dicembre, quando un taxi ha preso fuoco in via Santa Margherita dopo l’esplosione dello pneumatico posteriore sinistro generata proprio dall’impatto con un massello, altri due casi sono andati in scena la notte scorsa, con danni ad altrettante auto bianche. Il primo incidente è andato in scena attorno alle 3.30 in via Turati, più o meno all’altezza del Museo della Permanente: all’improvviso, un grosso pezzo di pavè si è staccato al passaggio della macchina e ha forato la gomma anteriore destra; per fortuna, nessuno si è fatto male, anche se sui social il diretto interessato ha attaccato il Comune e invocato la manutenzione del manto stradale, specie in corrispondenza dei tratti in pavè.
Finita? No, perché ieri mattina ha iniziato a circolare sulle chat dei conducenti un’altra foto che fa riferimento a un secondo episodio, avvenuto sempre di notte in corso Magenta: dopo aver impattato contro un massello, il van bianco è diventato ingovernabile, ha superato il marciapiedi nei pressi del civico 7 e si è fermato a pochi centimetri dalle vetrine del negozio YellowKorner. Altro taxi ko, con la parte anteriore semidistrutta. “Ormai i casi si stanno ripetendo con preoccupante frequenza – premette Silla Mattiazzi, delegato Uiltrasporti –. E stiamo parlando solo di quelli di cui veniamo a conoscenza: magari ce ne sono stati altri e i colleghi che sono rimasti coinvolti hanno preferito non dire nulla”. Detto questo, “chiediamo al Comune due cose: innanzitutto, se si vuole conservare il pavè in centro, bisogna curarlo; in secondo luogo, l’amministrazione deve istituire un fondo per risarcire in tempi rapidi chi subisce danni del genere”. Sì, perché per i tassisti il disagio è evidentemente doppio, visto che con l’auto ci lavorano tutti i giorni.