genova24.it Prendere un autobus urbano o extraurbano, prenotare un posto sul treno, o controllare la disponibilità di aree di sosta per il proprio mezzo e pagare l’importo esatto per i reali minuti di parcheggio, verificare i passaggi della metropolitana, prenotare un taxi, un car sharing o un bike sharing, o ancora controllare le partenze della metropolitana da un parcheggio di interscambio, acquistare un titolo di viaggio per un battello turistico o una funicolare. Tutto questo in uno strumento completo in palmo di mano grazie ad una app, che ci consente di vivere la mobilità nel territorio metropolitano e anche nella province limitrofe che aderiranno al progetto, perfettamente aderente al concetto di mobilità come servizio.
È l’obiettivo del disciplinare di incarico tra la Città Metropolitana e l’Università di Genova, siglato in gennaio, che porterà alla progettazione del sistema MaaS, o meglio di un “ecosistema Mobility as a Service“, che integra i servizi del trasporto pubblico locale con gli altri servizi di trasporto, al fine di favorire la diffusione su tutto il territorio di nuovi servizi digitali, che potrà prevedere meccanismi premiali per comportamenti virtuosi, o disincentivi nel caso opposto, nel campo della mobilità.
Il consigliere della Città metropolitana di Genova, delegato alla Mobilità, Claudio Garbarino spiega così i vantaggi del MaaS: “La nuova piattaforma ci consentirà l’accesso a una vasta gamma di opzioni di mobilità in ambito metropolitano, quindi non solo riservate al capoluogo, ma anche a tutti i comuni del territorio, consentendo agli utenti di accedere a diverse opzioni di trasporto, come autobus, metropolitane, taxi, car-sharing, bike-sharing e altre soluzioni di mobilità. Questo comporterà anche il vantaggio di una riduzione dei costi, pagando solo per l’utilizzo effettivo e, perché no, anche evitando i costi associati alla proprietà di un veicolo, come la manutenzione, l’assicurazione e il parcheggio, o problematiche legate alla categoria emissiva”.
“La possibilità di combinare diversi mezzi di trasporto per creare un percorso personalizzato, ottimizzare il tempo e ridurre i tempi di attesa e l’impatto ambientale – continua Garbarino – è uno degli obbiettivi del Pums, ed in questo il modello MaaS ci aiuta, anche aumentando la flessibilità dei servizi, grazie alla possibilità di prenotare e utilizzare i mezzi di trasporto adattandosi alle esigenze individuali degli utenti, senza dimenticare, ovviamente, il miglioramento dell’esperienza di viaggio eliminando il bisogno di gestire diversi biglietti ed abbonamenti per i mezzi di trasporto e portare contestualmente un vantaggio economico per la cittadinanza.”
Gli obiettivi che il progetto di MaaS metropolitano persegue sono sostanzialmente di tre ordini.
Il primo, di natura trasportistica, riguarda la riduzione di tempi e costi richiesti agli utenti per lo spostamento, grazie ad una robusta integrazione delle diverse componenti di mobilità sia dal punto di vista infrastrutturale, sia da quello tariffario.
Il secondo concerne la riduzione degli impatti ambientali legati al settore dei trasporti, favorendo il passaggio tra le diverse modalità e mirando alla riduzione delle percorrenze da parte degli utenti dei veicoli privati, anche attraverso l’inserimento della componente “sosta” all’interno del sistema MaaS.
Il terzo obiettivo riguarda la sfera sociale ed in particolare la volontà di promuovere un modello inclusivo che permetta a tutti di spostarsi agevolmente, accrescendo l’accessibilità del sistema, a tutte le fasce di età ed anche nelle aree territoriali a domanda debole.
Nell’ambito del disciplinare di incarico è quindi prevista la progettazione di una piattaforma tecnologica in grado di fornire informazioni in tempo reale e offrire un sistema di pagamento e bigliettazione flessibile e quindi potrà permettere a qualunque provider di integrarsi, adeguandosi ad alcuni semplici standard, ovviamente partendo dalle soluzioni in esercizio di AMT e da quelle già in fase di sperimentazione a Genova (Genova MaaS Pilot prototipo MaaS platform GetUp), estendendole territorialmente sulle tratte provinciali extraurbane ed integrandole tra loro e con altri servizi sull’area oggetto della sperimentazione.
In una prima fase, verranno quindi coinvolti nel progetto i Mobility Service Providers che operano nell’area metropolitana genovese ovvero la componente di trasporto pubblico locale identificabile come AMT e Trenitalia, ma successivamente saranno coinvolti gli operatori della micromobilità e della sharing mobility, il comparto dei taxi ed i gestori della sosta.
Una piattaforma aperta, quindi, verso ulteriori implementazioni, per assicurare accessibilità ed integrazione non solo nei confronti degli attori attualmente operanti sullo scenario genovese, ma anche ai futuri providers che intendano inserirsi ed ampliare ulteriormente l’offerta di mobilità locale anche alle altre amministrazioni territoriali confinanti con la Città Metropolitana di Genova.