Firenze, la guerra continua tra tassisti e Uber tra minacce e violenze

lastampa.it Taxi contro Ncc atto secondo. Stessa città: Firenze. Stessi protagonisti: i tassisti. Stesse vittime: gli operatori del servizio “noleggio con conducente”. Nuove minacce su strada – dopo quelle raccontate in un pezzo di La Stampa lo scorso 8 marzo – alla stessa conducente: B. N, 38 anni, dipendente della “Destination Tuscany”, una società di trasporto privato di proprietà di M. B, conosciuto come “Zaza”, in passato anche lui vittima di intimidazioni.

Sì perché le ronde ormai vanno avanti da tempo e la situazione è più o meno sempre la stessa: conducenti di Ncc, alle volte donne, affiancati e intimoriti, perché la piazza è dei tassisti e nessuno può permettersi di avvicinare i clienti fonte di denaro. Gli ultimi due episodi sono avvenuti nell’ordine martedì 2 maggio alle 11.30 di mattina alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, all’interno del parcheggio riservato agli Ncc, e nella centralissima piazza San Marco il giorno successivo tra le 8.30 e le 9 del mattino.

Nel primo episodio è intervenuta la polizia in soccorso dell’operatrice ed è partita un’indagine mentre, nel secondo caso, B. N. è stata costretta a interrompere il servizio. «Mi hanno minacciato: “tu a me non mi devi guardare”. Poi il tassista è sceso dall’auto e ha continuato a insultarmi: “tu qua non puoi stare, putt…. La mai di tua madre”. Io ero con un cliente, ho avuto paura, ma per fortuna è arrivata la polizia in stazione. L’uomo è stato identificato, ma ho davvero avuto paura», racconta B. ancora scossa parlando con La Stampa. «Il giorno dopo ho preso un’altra persona e l’ho fatta scendere alla galleria dell’Accademia e anche lì è spuntato lo stesso tassista: “tu qui non puoi stare”, mi ha detto. Poi ha urlato alla cliente. Mi è venuto sotto e la cliente è scappata impaurita», ricostruisce l’operatrice Ncc che si recherà in Questura per denunciare entrambi gli episodi come suggerito dai poliziotti intervenuti sul posto. Anche perché ha subito molte minacce tra cui spicca una scritta ‘Uber’ sulla cassetta postale. «Sanno dove abito e per questo sono preoccupata: per questo sto evitando i turni serali», confida.

«Siamo sconcertati dall’immobilismo del sindaco Dario Nardella e dei suoi assessori. Sono già accaduti inseguimenti, aggressioni e blocchi del traffico. Abbiamo denunciato tutto alle forze dell’ordine, al Comune e sui media. Eppure non c’è stata nessuna reazione da parte di Palazzo Vecchio», afferma Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici sempre in prima linea nel sostegno dei colleghi in difficoltà. «L’immunità di cui godono i tassisti è inaccettabile in uno stato di diritto e in una città come Firenze», denuncia il presidente della principale confederazione in Italia per gli operatori del trasporto privato.

E in effetti nei mesi scorsi erano stati tanti gli episodi denunciati. “Zaza”, chiacchierando con questo giornale, aveva raccontato di essere stato aggredito e «intimidito diverse volte. Una sera di metà febbraio un tassista in particolare, mentre facevo scendere i passeggeri, mi ha seguito, insultato pesantemente e mi è venuto vicino per aggredirmi», aveva raccontato l’imprenditore di 32 anni. «Ormai sono abituato a essere inseguito, accade ogni giorno da oltre un anno. Ma quel giorno sono sbottato per le parole di odio», aveva aggiunto. Infatti, alcuni video visionati da La Stampa, risalgono a mesi fa. E nessuno sembra sia intervenuto.

Il 32enne aveva provato a denunciare alle forze dell’ordine questi episodi, «ma mi è stato risposto che possono fare poco», aveva raccontato. In effetti esistono ben due denunce fatte dall’uomo agli investigatori datate 24 febbraio e 7 marzo 2022. In entrambi i casi, si legge negli atti visionati da chi scrive, l’uomo aveva denunciato di essere stato avvicinato dai tassisti e di aver ricevuto insulti e minacce. «Ti ho detto martedì scorso di non venire più a Firenze. Ti ripeto che non voglio più vederti a Firenze»: questa la frase, riportata nella denuncia, che il conducente del Taxi avrebbe detto a M. B. il 23 febbraio, giorno prima della denuncia formale depositata ai carabinieri della Legione Toscana. Il tassista si era prima posizionato dietro alla vettura Ncc e, dopo aver scattato alcune foto alla targa, si sarebbe affiancato al 32enne rivolgendogli quella frase. I fatti sarebbero avvenuti nei pressi della biblioteca della Toscana ‘Pietro Leopoldo’. Nella denuncia viene anche riportato che, lo stesso tassista, avrebbe rivolto le stesse frasi a B. il giorno precedente.

Ma non è l’unico episodio riportato dall’uomo alle forze dell’ordine. Il 7 marzo del 2022, infatti, B. viene nuovamente raggiunto da un tassista – alto circa 1 metro e 80, vestito sportivo con delle Nike ai piedi – che, «con fare minaccioso mi diceva: ‘Devi andare via da Firenze, non devi prendere clienti da qui che mi stai rubando il lavoro!’». L’uomo era con alcuni clienti e, per evitare di accrescere la tensione, era anche disposto a cedere la corsa. «Gli ho detto di andare con il Taxi, ma loro turbati hanno deciso di andare via senza effettuare alcuna corsa», si legge nelle 2 pagine di denuncia. L’uomo ha a quel punto chiamato il 112 e il tassista è tornato dove aveva posizionato l’auto vicino ai suoi colleghi in via della Pellicceria.

E un altro episodio analogo era avvenuto sempre quella notte. Questa volta la vittima era stata proprio B. N. che aveva denunciato: «Mi trovavo nella zona della stazione di Firenze, ero sola in auto e stavo svolgendo semplicemente il mio lavoro – racconta -. Stavo all’incrocio, ferma al semaforo per svoltare a sinistra e un tassista mi ha sorpassato a destra tagliandomi la strada e bloccandomi. Poi ha cominciato ad urlare e ad offendermi». L’aggressione verbale era poi proseguita. «Ti faccio vedere quello che faccio”, dice uno dei tassisti alla donna sempre più spaventata. «Al semaforo successivo ha continuato, questa volta minacciando di seguirmi ed ho deciso di riprendere con il mio telefono, registrando un video – spiegava -. Nonostante ciò, ha continuato e come se nulla fosse: mi ha seguito insieme ad altri suoi colleghi. Ho avuto paura e ho avvisato un mio collega per chiedergli aiuto ed intanto sono arrivata a Piazza Santa Maria Novella, dove mi aspettavano dei clienti». Qui la 38enne era stata accerchiata da diversi Taxi. La donna era stata insultata pesantemente. «Nel frattempo – raccontava B. – sono rimasta in contatto con il mio collega indicandogli il luogo della mia prossima fermata. Ripartita hanno continuato a seguirmi per circa 100 metri, dopodiché si sono divisi ed hanno preso altre strade». Una ronda che, ancora oggi, avviene praticamente ogni sera.