milano.repubblica.it È una soluzione tampone quella a cui punta la Regione per risolvere il problema ormai molto dibattuto dei taxi introvabili a Milano. Palazzo Marino, appena due settimane fa, ha deliberato di chiedere al Pirellone mille licenze in più per aumentare il numero di auto bianche in circolazione. Richiesta che però non troverà il via libera da parte della Regione. L’aumento delle licenze, se ci sarà, avrà numeri molti inferiori, nell’ordine di qualche centinaio. Il ritocco della quantità di auto bianche in circolazione rimane comunque per la Regione la soluzione B, da discutere solo dopo aver battuto altre strade.
«Mille licenze sono troppe — spiega Franco Lucente, assessore regionale alla Mobilità — . Da parte nostra non c’è una contrarietà a prescindere all’aumento delle licenze. Siamo pronti al dialogo e a confrontarci con il Comune e le categorie dei tassisti. Prima dell’aumento delle licenze, però, ci sono altre soluzioni percorribili che andrebbero sperimentate prima di arrivare a toccare le licenze. Ho visto il sindaco Sala in occasione dell’inaugurazione della M4 e gli ho spiegato la mia posizione. Ne parleremo sicuramente ancora».
La Regione vorrebbe trovare un’altra strada per aumentare le corse, dunque. L’ipotesi più battuta è quella delle doppie guide, non solo aperte alle collaborazioni familiari, ma anche a terzi soggetti. Un modo per avere più auto in strada e coprire diverse fasce della giornata, senza però aumentarne il numero. Palazzo Marino lo scorso aprile ha riaperto il bando per le collaborazioni familiari, ma sono state solo 71 a fine giugno quelle autorizzate. Numero non sufficiente a risolvere il problema. Da qui la richiesta del Comune di andare verso il passo successivo: l’aumento appunto delle licenze nella misura di mille.
Il tavolo sui taxi, però, è aperto anche a Roma e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini se ne sta occupando personalmente. Il tema, infatti, non riguarda solo Milano, ma anche altre città, tra cui Roma. Più di trenta sigle sindacali del mondo delle auto bianche sono state ricevute dal ministro in un incontro nei giorni scorsi. «Siamo al lavoro — ha spiegato Salvini — per una riforma complessiva, attesa da anni, e avere più auto in strada da subito». La questione licenze potrebbe essere sbloccata, dunque, a livello centrale. Sono diverse le ipotesi su cui il ministero sta lavorando in queste settimane e nei prossimi giorni Salvini farà un incontro anche con Anci per capire quali sono le problematiche dei territori.
Liberalizzazione dei turni e doppie guide sono due delle manovre che il ministro potrebbe annunciare per tamponare il problema nel periodo estivo. Non è escluso, però, che nella riforma rientri anche l’aumento delle licenze, in misura, però, molto più contenuta rispetto alla richiesta di Milano. Ed è anche con il ministero, infatti, che la regione dovrà confrontarsi per decidere il dà farsi. «Spero di poter incontrare anche Salvini nei prossimi giorni — aggiunge Lucente — per capire quali sono le intenzioni a livello centrale». All’interno del centrodestra, infatti, convivono due scuole di pensiero sulla questione. Chi rimane ancorato alla tradizionale posizione del centrodestra a difesa della categoria della auto bianche e che vede come fumo negli occhi l’aumento di licenze. L’altra parte, invece, più convinta della possibilità di ritoccare almeno parzialmente il servizio.
Secondo Palazzo Marino, invece, la soluzione ottimale continua a essere quella dell’aumento di licenze. «Ormai è evidente anche al centrodestra che il tema dei taxi esiste — spiega l’assessora alla Mobilità Arianna Censi — e già di questo siamo soddisfatti. Credo che le nostre richieste siano state comprese. Aspettiamo di vedere cosa accadrà con ottimismo per trovare una quadra».