Taxi, dalla doppia licenza al bonus auto verdi: cosa cambia con la riforma

ilsole24ore.com Si va da un intervento strutturale per l’immissione sul mercato di nuove licenze di taxi, a misure temporanee calibrate sui flussi turistici. La riforma dei taxi è contenuta all’articolo 3 della bozza del dl Omnibus entrata venerdì 4 agosto in preconsiglio e attesa lunedì 7 in Consiglio dei ministri. Il provvedimento che il ministro Urso ha illustrato ai rappresentanti degli Ncc contiene, salvo ritocchi, la concessione da parte dei Comuni di un pacchetto aggiuntivo di licenze in prima battuta per i tassisti, in seconda per i sostituti alla guida (coloro cioè che sostituiscono il titolare della licenza quando è in ferie o in malattia) e infine – ma come ultima opzione – anche per nuovi operatori già iscritti al ruolo dei conducenti.

In sostanza i Comuni vengono autorizzati «a incrementare il numero delle licenze, in misura non superiore al 20 per cento delle licenze già rilasciate, tramite un concorso straordinario per il rilascio, a titolo oneroso, di nuove licenze». In realtà secondo la legge 21/92 la facoltà di aumentare le licenze è già in capo agli enti locali: la novità, nemmeno piccola, è che il decreto rompe il tabù «un’auto-una licenza» e di fatto apre una breccia nel sistema contingentato dei taxi. Il prezzo della licenza viene fissato «da ciascun comune sulla base di una ricognizione del valore locale di mercato delle licenze per l’esercizio del servizio di taxi». Il testo del decreto – che è ancora provvisorio – prevede poi che la seconda licenza possa essere «conferita in una cooperativa», oppure data in gestione o venduta.

C’è poi un secondo intervento che avrà un impatto provvisorio, con licenze valide fino a 12 mesi rinnovabili fino a 24. In questo caso i titoli sono riservati in via esclusiva ai tassisti che potranno acquistarne una in più oppure riceverla gratuitamente dal comune. Oltre alla semplificazione per le autorizzazioni alla doppia guida il testo prevede poi un intervento per il rinnovo delle auto più inquinanti. Facendo ricorso al Fondo isitituito al Mimit, si stabiliscono incentivi per il rinnovo del parco auto con bonus che potranno arrivare al doppio di quelli previsti nel passato per i consumatori (per un’auto elettrica con rottamazione il bonus era fissato in 5mila euro che quindi potranno lievitare fino a 10mila). Chi poi volesse ottenere la doppia licenza a tempo indeterminato dovrà obbligatoriamente dotarsi di un’auto green e sostenibile.

Restano a bocca asciutta gli Ncc che potranno accedere solo al bonus veicoli. Spetterà alla conversione in legge del provvedimento includerli nella riforma. «Una scelta incomprensibile e ingiusta – tuona Giorgio Dell’Artino, presidente del comitato Air -. Il nostro settore necessita di interventi immediati, come il raddoppio delle autorizzazioni, un atto necessario per dare le risposte che chiediamo da anni».