ilmessaggero.it Le modifiche sono arrivate e il Campidoglio aspetta solo la “luce verde” per scendere in campo. Ieri, in Senato, in sede di conversione del decreto legge “Asset”, il pacchetto di norme approvato lo scorso agosto che reca norme in materia di attività economiche e finanziarie e di investimenti strategici, sono stati approvati vari emendamenti di competenza del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e fra questi c’è anche il concorso straordinario per il rilascio di licenze aggiuntive per i taxi.
Roma lo aspettava da tempo, proprio per rinfoltire una platea di auto bianche che ormai non bastano più a coprire la domanda sempre più crescente degli utenti. Basta vedere cosa succede, a giorni alterni, nei principali scali ferroviari della Capitale ma anche in giro per la città: i taxi sembrano introvabili. Un dato utile: il rapporto auto bianche-residenti a Roma è di 2,7 ogni mille abitanti a Milano invece la media è di 3,4 taxi ogni mille abitanti. E allora il Campidoglio, attento e sensibile al problema, dopo quanto avvenuto ieri a Palazzo Madama si dice pronto a bandire appena sarà possibile la procedura concorsuale.
LA PLATEA
Tecnicamente il concorso per il rilascio delle licenze dovrà essere contenuto nei limiti del 20 per cento dei titoli esistenti. A Roma il conto è presto fatto: le licenze attualmente in vigore, fra taxi legati o meno alle cooperative, è di 7.800. Con il concorso straordinario (l’ultimo rimarcano negli uffici di palazzo Senatorio è di veltroniana memoria) ci sarà la possibilità di bandire più di 1.500 nuovi titoli duraturi e non temporanei. Che sicuramente, laddove fossero coperti, darebbero una boccata di ossigeno anche in vista del Giubileo del 2025, quando la Capitale si riempirà di pellegrini e non solo. Dunque l’operatività che si traduce ora in una gara da bandire il prima possibile. Mediamente ci vorrà non meno di un anno, spiegano dagli uffici del Campidoglio, fra l’indizione della gara, il suo svolgimento, le assegnazioni e i possibili ricorsi (sempre da valutare possibili). Per arrivare allora in tempo al Giubileo, il concorso dovrà essere bandito al massimo entro la fine del 2023 e si dovranno prima consultare le varie categorie. Bisognerà poi vedere se ci sarà una risposta soddisfacente in termini di candidature.
LE “DOPPIE GUIDE”
Con l’introduzione a Roma, settimane fa, delle cosiddette “Doppie guide” – la possibilità per due tassisti di dividersi la stessa auto affinché questa resti in strada più ore rispetto a quelle previste dal turno – la situazione non è sensibilmente migliorata. E questo perché ad attuare la “doppia guida” sono in pochi. Motivo? Puntualizzano sempre dal Campidoglio: le procedure burocratiche non remano a favore, non sono semplicissime né immediate per fare in modo, ad esempio, che il figlio di un tassista possa guidare l’auto del padre garantendo così un servizio più lungo. E dunque anche chi ha provato ha poi desistito facendo nei fatti decadere un piano scattato dopo le “turbolenze” – fra assenze e auto introvabili – dell’ultima estate.