Taxi, sempre taxi, fortissimamente taxi: dopo il coraggio e l’altruismo dimostrato recentemente da taxisti di notte nell’aiutare e nel mettere in salvo (in più di un’occasione) cittadini in difficoltà e ragazze in pericolo, ecco un nuovo gesto chesottolinea l’importanza di questo servizio pubblico sempre oltremodo criticato.
La scorsa settimana, nel corso di un normale riordino della propria vettura al termine di una corsa, il tassista milanese M.A. Aquila 16 , trova un portafogli contenente non solo documenti, ma anche (e soprattutto) 400 dollari americani più un centinaio di euro, una cifra importante che sicuramente non cambia la vita ma porterebbe ad un miglioramento della mensilità dell’italiano medio che se li ritrova in tasca. Diciamo la verità: in quanti avrebbero consegnato i soldi dopo averli trovati nell’assoluto anonimato? Aquila 16 lo ha fatto e, rimessa in moto la vettura, ha portato il portafoglio intatto presso l’hotel del centro cittadino presso il quale aveva ricevuto l’ultima chiamata, ricevendo il ringraziamento per un comportamento al giorno d’oggi inusuale e sempre meno scontato.
Corrado Scalia, storico Responsabile della Commissione Disciplinare di Radiotaxi 02.8585: “Ogni giorno sono molte le persone che ci scrivono in merito a ciò che viene da loro perso sui nostri taxi che, nel limite del possibile, siamo a far recapitare”. Sempre Scalia, è stato anni fa anche il Responsabile della “sicurezza” un ufficio che si occupava del prestare un primo soccorso ai tassisti in difficoltà, vittime di gravi incidenti o di rapine, una bella idea proposta alla categoria dal Presidente dello stesso Radiotaxi Alessandro Casotto: “niente che fosse a sostituirsi alle Forze dell’ordine, ma un qualcosa a costo zero per Comune e Questura nel merito al raccogliere denunce, così da creare un data base utile agli stessi a supporto dei tassisti e dei loro trasportati”.
Quella di un Responsabile della sicurezza fu un’idea poi condivisa e sostenuta anche dalle altre sigle Radiotaxi, un’idea che fu di supporto anche alle stesse Forze dell’Ordine per segnalare e per fornire tragitti e identikit utili a fermare rapinatori seriali o soggetti pericolosi a piede libero. Ad oggi quel progetto è stato superato dalle telecamere di bordo di cui è dotato almeno il 70% della flotta, un deterrente utile ma ugualmente poco efficace alla salvaguardia dei tassisti, ancora in attesa di un protocollo sicurezza utile alla loro tutela.
In una città sempre più vittima di una delinquenza non solo idealizzata (come avrebbe voluto far credere l’Assessore Granelli) ma assolutamente percepita, il taxi continua ad essere di gran lunga il mezzo pubblico più sicuro, una realtà che non riceve il giusto merito per il servizio svolto, ma che funziona sempre, 24/24h, 365 gg l’anno. Ovviamente complimenti ad Aquila 16 ma anche a tutti quei tassisti che ogni giorno e ogni notte lavorano con coraggio ed onestà, dando servizio per le strade di Milano.