ilgiorno.it «I provvedimenti e gli atti impugnati sono illegittimi nella misura in cui individuano un contributo per il rilascio delle nuove licenze in misura inferiore al prezzo locale di mercato e delle scontistiche incentivanti in violazione della normativa di riferimento». In sintesi, le motivazioni che hanno spinto le associazioni di categoria Tam, Satam e Unione Artigiani e i radiotaxi 4040 e 8585 a presentare ricorso al Tar contro la delibera del Comune che punta a incrementare di 450 unità il numero delle auto bianche in circolazione e contro il parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti che ha approvato le regole d’ingaggio.
Sulla base del Dl Asset, che ad agosto ha dato alle città capoluogo la possibilità di aumentare il parco macchine fino a un massimo del 20% delle attuali licenze, il 9 novembre la Giunta Sala ha varato un provvedimento «per l’attivazione, in via temporanea e sperimentale, di misure riguardanti l’esercizio dell’attività di conducente aggiuntivo per conto di titolari di licenza taxi (seconda guida) e per l’indizione di un concorso straordinario per il rilascio, a titolo oneroso, di nuove licenze». L’obiettivo dichiarato: ridurre le chiamate inevase, in particolare di notte e nei fine settimana, e allineare l’offerta alla domanda sempre crescente. Per stabilire il prezzo, il Comune si è affidato ai tecnici di Amat, che sono partiti dalla cifra di 160mila euro come «valore base di mercato» e sono arrivati a 96.500 euro dopo aver sottratto «la stima della percentuale di riduzione del potenziale introito» per i 4.855 tassisti oggi in attività e l’impatto degli sconti garantiti a chi si impegnerà a svolgere il turno di notte per 5 anni (30%), a chi allestirà il suo veicolo per il trasporto disabili (20%) e a chi sceglierà le due opzioni combinate (40%).
Entrambi i passaggi sono stati contestati dai tassisti, assistiti dagli avvocati Antonello Frasca e Alessandro Paccione. Per quanto riguarda il prezzo, i ricorrenti contestano al Comune di non aver rispettato i paletti imposti dal Dl Asset, che ha posto «un limite alla discrezionalità degli enti locali, ancorando l’importo del contributo (esclusivamente) al valore di mercato attuale della licenza: nulla di più». Stesso discorso vale per gli sconti, che a giudizio delle associazioni di categoria sono «privi di copertura normativa» e che rischiano di penalizzare proprio «quei tassisti che già attualmente svolgono il servizio in fasce notturne e/o con vetture con allestimento per disabili, rispetto ai quali non si comprende la ragione di una tale penalizzazione».
Senza contare il possibile innesco di un «meccanismo distorsivo che rischia di “dopare” la naturale dinamica di ampliamento della flotta taxi». In definitiva, «se così stanno le cose – si legge nel ricorso – la determinazione di un contributo inferiore al valore commerciale e l’introduzione di scontistiche sono illegittime, perché del tutto estranee al dato normativo». «Il nostro scopo – riassume il presidente del Tam Claudio Severgnini – è che sia applicata la legislazione vigente qualora si intendano rilasciare nuove licenze e che, per l’effetto, sia tutelata la nostra categoria». L’iniziativa legale è arrivata prima del lancio del bando, atteso nei prossimi giorni: il Comune va avanti sulla strada tracciata a novembre.
Nicola Palma
Le regole nel mirino
Costo fissato a 96.500 euro. La valutazione dei tecnici Amat Per definire il costo delle 450 licenze, i tecnici di Amat sono partiti dal valore base di mercato di 160mila euro e sono arrivati a 96.500 euro, sottraendo la riduzione «del potenziale introito» per i tassisti già attivi e l’impatto degli sconti su notti e disabili Le regole nel mirino I NUMERI Il Comune ha previsto sconti per i candidati al bando che si impegneranno a svolgere per cinque anni il turno notturno (30% in meno sul prezzo di 96.500 euro), che predisporranno il veicolo per il trasporto disabili (-20%) e che rispetteranno entrambi.