Roma accelera sul bando taxi, via al confronto con i sindacati di categoria

romatoday.it Il parere positivo dell’Autorità di regolazione dei trasporti ha spinto Roma ad accelerare i tempi. Il nuovo bando taxi arriverà “nel minor tempo possibile”, spiegano fonti del Campidoglio. L’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, aveva già detto a che a luglio sarebbe stata pubblicata la gara. L’obiettivo, adesso, è riuscire già entro la fine del mese di giugno o, al più, all’inizio di quello successivo. A settembre, quindi, l’annuncio dei vincitori per avere, al massimo a novembre, 1.000 nuove auto bianche sulle strade di Roma.

Riunione sul bando taxi
Nel pomeriggio di lunedì 3 giugno si è tenuta una lunga riunione incentrata sul nuovo bando che prevede, tra le altre, anche 2.000 nuove licenze ncc. L’incontro si è svolto in Campidoglio, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, del capo di gabinetto Alberto Stancanelli e dei tecnici della mobilità.

L’Art, come detto, ha dato un parere tutto sommato favorevole alla bozza di gara pensata dal Campidoglio. Le licenze a bando, secondo l’autorità, sono ancora poche e, per questo, servirà impostare metodi più precisi per stimare meglio il reale fabbisogno di taxi nella Capitale. Parere positivo anche sul costo delle licenze (73 mila euro) anche se servirà prevedere sconti superiori al 20% per i mezzi idonei al trasporto dei portatori di handicap. Piccole sfumature che non saranno un intralcio nella stesura finale del bando, come quello dell’utilizzo dei proventi dalla vendita delle licenze da utilizzare soprattutto per aumentare i mezzi a disposizione delle persone con mobilità ridotta e per lo sviluppo di sistemi di monitoraggio dei taxi.

Così, grazie a questo parere dell’Art, il Campidoglio ha deciso di accelerare le procedure per arrivare alla pubblicazione del bando per le licenze taxi. Nel mese di giugno si conta di sottoporre ai sindacati di categoria la bozza con le limature al piano suggerite dall’Autorità. “Obiettivo è quello di arrivare a pubblicare il bando nel minor tempo possibile” dicono ancora fonti del Campidoglio.

Le tariffe
Non solo il bando. L’Art ha espresso il suo parere anche sulle tariffe. La novità più importante è quello della corsa minima feriale, a 9 euro, e festiva, a 12 euro, “misura presente in molte città italiane”. Questo, sostiene l’Autorità, “costituisce di fatto un limite alla fruizione del servizio pubblico di taxi da parte degli utenti economicamente più deboli”. Inoltre, la corsa minima non dovrebbe avere differenze tra giorni feriali e festivi. Infine, l’Art non vede di buon occhio le tariffe predeterminate, quelle per esempio dall’aeroporto di Fiumicino alle Mura Aureliane o dall’aeroporto di Ciampino. L’autorità ritiene necessario “che le tariffe predeterminate siano trasformate in “tariffe massime garantite”, per l’applicazione delle quali il tassametro dovrà essere sempre attivato all’inizio della corsa e il prezzo applicabile sarà il minore tra quello calcolato con le tariffe a consumo e la tariffa predeterminata”.

Ricorso al Tar
Prima ancora della pubblicazione della gara, il Codacons ha annunciato, in una nota stampa, che impugnerà il bando di Roma per due motivi principali: le poche licenze previste e le nuove tariffe previste dal piano del Campidoglio.  “A fronte di 4 milioni di chiamate dei cittadini inevase nel 2023, oltre il 30% del totale, il sindaco pensa di risolvere il problema della grave carenza di auto bianche nella capitale dando un contentino alla città, appena 1.000 licenze in più quando ne servirebbero almeno il triplo per portare il servizio a livelli quantomeno accettabili – attacca il presidente Carlo Rienzi – nel concedere mille nuove licenze, però, il sindaco ha pensato bene di “risarcire” i tassisti concedendo loro forti rincari tariffari, attraverso l’introduzione di una mostruosa tariffa minima da 9 a 12 euro, e l’incremento del 15% di quella chilometrica base”. Per questo il Codacons sta già valutando un ricorso per bloccare gli atti del Campidoglio. “Un bando che danneggerà pesantemente gli utenti, e per questo siamo pronti a ricorrere al Tar del Lazio per evitare l’ennesimo regalo ai tassisti sulla pelle dei consumatori” conclude Rienzi.