Il nuovo foglio di servizio elettronico per il Noleggio con conducente è stato introdotto con un decreto interministeriale (scarica da qui il pdf), il numero 226 del 26 ottobre, firmato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, e dal ministero degli Interni, guidato da Matteo Piantedosi. Questo nuovo documento, fortemente contestato dalle associazioni delle auto nere e difeso dal ministro come misura anti-abusivismo, entrerà in vigore tra circa due mesi. Prima, entro il 26 novembre, è prevista una circolare attuativa e, dopo un altro mese, il nuovo documento sarà operativo nel servizio di trasporto pubblico non di linea.
Le principali novità riguardano i dati da inserire nella piattaforma elettronica e le pause tra un servizio e l’altro. In particolare, nel foglio di servizio dovranno essere indicati i dati del conducente, quelli del committente, l’orario di inizio e di fine del servizio, il luogo di partenza, il luogo di arrivo e la targa del veicolo. Tuttavia, la novità che più infastidisce le imprese del settore è l’obbligo di una pausa di venti minuti nei viaggi con partenza fuori dalla rimessa. L’articolo 4, comma 3, del provvedimento prevede infatti che “la prenotazione possa essere registrata come bozza di servizio fino a venti minuti prima dell’inizio del relativo servizio”. Questo ha fatto infuriare le associazioni di categoria, che annunciano battaglia. “Un obbligo demenziale, che va nella direzione opposta a quanto accade in qualsiasi altro Paese europeo, che ripristina di fatto l’obbligo del rientro in rimessa già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020, che metterà fuori mercato decine di migliaia di operatori e aziende Ncc e che colpirà la libertà di movimento di cittadini, turisti e imprese”, ha dichiarato Andrea Romano, presidente di MuoverSì Federazione Ncc. L’associazione non si limita a protestare e annuncia un ricorso al Tar.
Anche Uber si unisce alla protesta e, in una nota, definisce il provvedimento come “allunga-code”. “Questo decreto impone una limitazione dell’offerta da parte degli Ncc di servire gli utenti che hanno il diritto di accedere a un servizio che risponda alle esigenze del momento. Il tempo di attesa medio per una corsa Uber in Europa è di 5 minuti, ma in Italia gli utenti dovranno aspettare 20 minuti: in realtà, questi decreti sono allunga-code, perché limitano ulteriormente l’offerta di mobilità nelle città italiane e aumentano una situazione drammatica che è sotto gli occhi di tutti, come testimoniano le lunghe code di cittadini e turisti fuori dalle stazioni e dagli aeroporti”, ha commentato Lorenzo Pireddu, general manager di Uber. ia