Ncc con targhe straniere a Roma, il Tar dà ragione al Comune

romatoday.it Il Comune di Roma ha agito secondo le regole quando ha negato permessi ztl e accessi alle corsie preferenziali alle auto della Transnational Limousines Prevozi D.O.O., l’azienda slovena, con sede anche a Roma, che gestisce diverse auto ncc nella Capitale.

L’azienda slovena a Roma
Ad inizio 2025, infatti, la Transnational Limousines Prevozi aveva fatto richiesta, a Roma servizi per la mobilità, di accesso alle corsie preferenziali di Roma e alle ztl. Il 3 febbraio 2025 l’agenzia romana rigettava l’istanza così da spingere la ditta a rivolgersi al Tar per chiedere la sospensiva del provvedimento. I giudici hanno rigettato, invece, l’istanza cautelare confermando, di fatto, l’azione dell’amministrazione.

Roma servizi per la mobilità aveva deciso di non concedere gli accessi alle auto nere perché, in estrema sintesi, sono ncc con autorizzazione a svolgere il proprio lavoro in Slovenia ma senza un permesso comunale. L’azienda, che a Roma ha sede su via del Velodromo, puntava sul principio della “libertà di stabilimento” europeo che permetterebbe, condizionale d’obbligo, agli ncc di operare a prescindere dal territorio di azione.

Il tutto nasce in seguito ad un altro ricorso, risalente al 2021, con il quale la Transnational Limousines Prevozi aveva chiesto al Mit l’immatricolazione, in Italia, di un mezzo ad uso ncc già immatricolato in Slovenia. La richiesta arrivava in seguito ad un fermo amministrativo e sequestro del mezzo effettuato dal Comune di Roma avvenuto perchè, in pratica, l’auto operava senza autorizzazioni. Il Mit respingeva la richiesta, ribadendo che serviva un’autorizzazione comunale per svolgere il lavoro di ncc. Si finiva, quindi, in tribunale con il Consiglio di Stato che, alla fine, dava torto all’azienda slovena.

La reazione dei sindacati
I sindacati Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Associazione Tutela Legale Taxi hanno accolto con favore la pronuncia del Tar ma, in una nota, hanno anche ribadito il “pericolo” di alcune liberalizzazione europee che potrebbero avere forti ripercussioni sul settore dei trasporti non di linea in Italia e, soprattutto, a Roma.

La ricorrente – scrivono i sindacati – lamentava nuovamente la violazione – da parte della legge n. 21 del 1992 – dei Trattati dell’Unione Europea, chiedendo un rinvio della questione in Corte di Giustizia Europea, con particolare riferimento alla cosiddetta libertà di stabilimento, in funzione della quale poter annullare tramite sedi secondarie i vincoli di operatività territoriale per le vetture di noleggio da rimessa, con pesanti ed ovvie ricadute in tutta Italia e non solo” attaccano i sindacati.

Così, in attesa del giudizio di merito e del parallelo giudizio pendente presso il Tribunale Ordinario, “vogliamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento a chi comprendendo la gravità della situazione e i potenziali rischi a cui l’intera categoria potrebbe andare incontro, ha già fornito un aiuto per la difesa del nostro lavoro. In particolare, ringraziamo Prontotaxi 6645, Cooperativa Samarcanda, ATI Taxi, Uti e Consortaxi dì Napoli, chiedendo contestualmente a tutte le strutture e ad ogni singolo collega di non rimare inerti o in piedi sul divano, ma di darci un contributo per continuare a sostenere le cause in corso e le diverse azioni legali in essere, relative ai vari decreti attuativi”.

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