Secondo il gip di Terni, Maurizio Santoloci anche per chi accompagna le prostitute sul luogo di ‘lavoro’ si può ipotizzare il reato di sfruttamento della prostituzione. Quindi è possibile ipotizzare il reato anche anche per i tassisti che forniscono questo ‘servizio’ o per gli stessi clienti che danno un passaggio in auto alle prostitute.
E’ quanto stabilisce nella sua ordinanza di convalida di un arresto eseguito nei giorni scorsi dai carabinieri della Compagnia di Terni di un uomo accusato di favoreggiamento della prostituzione per aver accompagnato con la sua autovettura alcune prostitute.
Nell’ordinanza di convalida dell’arresto lo stesso gip ha evidenziato che ”il favoreggiamento della prostituzione può ben attuarsi attraverso un qualsiasi comportamento dinamico attraverso il quale il meretricio viene agevolato e avallato a livello operativo e funzionale. Quindi indubbiamente chi, in modo cosciente e doloso, ben sapendo che sta accompagnando prostitute sul luogo del meretricio opera tale accompagnamento con qualunque mezzo e a qualsiasi titolo, oggettivamente offre un contributo logistico operativo all’esercizio della prostituzione e quindi la favorisce in modo diretto. Il lucro è indifferente e può consistere in emolumento economico, o nel caso di specie in prestazioni sessuali di remunerazione o addirittura in riconoscimenti affettivi o di altra natura”.
Partendo da questa premessa, il giudice Santoloci ha poi chiarito che ”laddove l’accompagnamento sia esercitato anche da soggetti esercenti un servizio di pubblica utilità come un taxi”, la particolare funzione del tassista non esime il soggetto dall’essere responsabile del reato di favoreggiamento ma anzi aggrava la sua posizione. Ed ancora, il reato di favoreggiamento della prostituzione ”potrebbe astrattamente ipotizzarsi anche per il cliente occasionale il quale dopo aver consumato l’atto sessuale riaccompagni la prostituta dal luogo di consumazione dell’atto sessuale con la propria autovettura verso il luogo di meretricio”. fonte: lanazione.it 23(06/2011
A questo punto che toglessero l’articolo del regolamento taxi che mi obbliga a portare (CHIUNQUE) ne faccia domanda in tutta milano e aggiungessero l’articolo che mi obbliga a NON caricare le prostitute,,
sai che bello la notte.. ti ferma una ragazza..
mi scusi.. lei per caso è una prostituta?,… sa non le posso caricare 😉
Dott. Maurizio Santoloci, ma scusate ‘nà domand’ Vuie state PAZZIANN è ‘ò VER???????????????
ho accompagnato uno spacciatore al parco, sono volato con una casalinga sognante dal suo amante, ho accompagnato alla sala giochi un ragazzino che bigiava, ho portato in ufficio un top manager che nel cda ha fatto bancarotta fraudolenta, ho condotto con perizia un trans a casa sua e ho anche trasportato un prete che andava a spretarsi. forse che il buon dio vorrà addebitarmi, oltre al resto, anche lo smarrimento di questa sua pecorella?
luca » Se ci mettiamo contro il Vaticano per noi è finita.
ma no, leonardo, è giusto così: prendiamoci le nostre responsabilità una buona volta. basta con gli assurdi privilegi corporativi, finiamola di nasconderci dietro la storia del servizio pubblico.
Non celiamo…
1. D’accordo sul non metterci contro Vaticano, preti & co: sono gli unici che non maledicono i tassisti ma, un giorno al’anno, ci benedicono…
2. Se una persona si presenta ad un posteggio e non è INEQUIVOCABILE che commetta un reato (o, nel caso, vada a prostituirsi, che non è reato, ma sembra essere reato accompagnare) io sono tenuto ad accompagnarla.
3. Il diritto non contempla una situazione del tipo “se fai commetti reato – se non sai non lo commetti”. Nel caso, se non è INEQUIVOCABILE l’inetnzione del cliente, sanzionare il tassista perché, pur non sapendo ma invece avendo il dovere di portare, non rifiuta la corsa (e poi finisce in Disciplinare), è, a parer mio, per carità, “prova diabolica” o cosa simile. Per questo, prima di preoccuparmi, attenderei una bella pronuncia della Cassazione, perché ho idea che il Gip di Terni aveva mangiato un po’ pesante la sera prima.
4. Lo ripeto, per chiarezza: se è inequivocabile (ad es, un tizio mi chiede dove si compra la ganja) invece siamo sanzionabili, Come chiunque. Ma (secondo me), nel dubbio (va a battere o no?) prevale la certezza (che è un cittadino che vuole andare da A a B, ed io devo portarlo).
5. Scherzando non troppo, credo che la questione della prostituta che rientri a casa sia diversa. Spero, almeno, perché alle 6 da P.za Diocleziano, se no, vado dritto a S. Vittore… 😉
ma per i politici e giornalisti vale lo stesso principio???
Vincenzo » HA!HA!HA!
Aggiungo una aggravante: mai capitato della ragazza “portata sul posto di lavoro” che chiede (o non lo chiede) di potersi cambiare durante il tragitto?
ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO.
Uack!
A FORZA DI FARE BUNGA BUNGA ANCHE A QUALCHE GIP PUò CAPITARE DI SBANDARE IN CURVA. QUESTO PERò SI E’ RIBALTATO
si una volta mi è capitato che usassero il mio taxi per uno spogliatoio !!! con tutti i problemi che abbiamo ci manca anche questa !!!
Caro Andrea è successo anche a me (durante quest’ultima design week). Ho spostato lo specchietto centrale. Però, ragazzi, cosa non si deve fare per campare…
Bene! Allora come la mettiamo col regolamento comunale che mi impone di accettare chiunque in vettura a meno che non sia visibilmente alterato da droghe, alcool, ecc… e poche altre casistiche fra le quali non rientrano in alcun modo coloro che effettuano attività di meretricio? E se invece di andare a battere stà andando a fare la spesa? E il conducente di autobus che deve fare? Blocca il mastodonte delle dimensioni della 94 in mezzo alla strada, stana fra la folla l’ orrenda creatura e la butta in mezzo alla strada perchè altrimenti si rende responsabile di favoreggiamento della prostituzione? Questo io lo chiamo, invece, discriminazione della persona. Non sono tenuta ad informarmi sulla professione di chi richiede il mio servizio, nè sono autorizzata ad interrompere una corsa giudicando chiunque salga sul mio taxi dal suo abbigliamento (anche se magari un bel pò discinto) o dal suo luogo di destinazione,.
Rachele, hai ragionissimo. Non solo non siamo tenuti, ma non possiamo, specie se il cliente non vuole parlarne. E tra certi soggetti da disco e le professioniste, mi sà mi sà che sono meno disabbigliate le professioniste…