Chi ha avuto la pazienza questa sera di ascoltare e vedere la conferenza stampa del ministro dell’economia e il capo del governo, si sarà sicuramente accorto che di tutto ciò che è stato detto si è capito ben poco, o meglio, che la stragrande maggioranza degli italiani davanti al televisore non ha capito nulla e il sito internet del governo non aiuta! Pensate che stia sottovalutando l’intelligenza degli italiani medi? No per carità, ma da italiano medio quale sono, cerco di interpretare quello che molti altri italiani come me avrebbero voluto ascoltare. Eppure gli italiani, grazie ai blog, alla televisione alla radio, internet, twitter, e chi più ne ha più ne metta, hanno lanciato la loro ricetta per la ripresa dalla crisi economica: DATECI O LASCIATECI PIU’ SOLDI IN TASCA PER TORNARE A SPENDERE. E’ sicuramente un messaggio intriso di ignoranza e populismo, ma ridotto all’osso nella sua essenza reclama bisogni materiali insostituibili. Dal governo però non sono arrivate risposte convincenti e a prescindere da questo, piovono aumenti a raffica impossibili da schivare.
Dicevamo ieri in un post abbastanza sarcastico, che “oggi avremmo saputo più di ieri” e così è, in un certo senso: la supertassa ai SUV non si farà! La lobby dei “Suvisti” ha colpito nel segno. A parte questa battuta che non poteva di certo essere tralasciata, per quanto riguarda la liberalizzazione delle professioni e le restrizioni sull’ assegnazione di licenze sembra tutto sparito nel nulla…SEMBRA. Si prospettava anche dell’abolizione degli ordini professionali (esclusi avvocati, notai, architetti, medici, farmacisti, ingegneri e autotrasportatori), per tutelare il principio di libertà d’impresa. Cosa è un ordine professionale? “L’ordine professionale è l’istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti“. Secondo questo enunciato, non riusciamo però a comprendere la presenza dell’ autotrasportatore tra i professionisti! L’ipotesi dell’abolizione di alcuni ordini, tra cui quello dei giornalisti, ha suscitato polemiche. Paolo Corsini, presidente dell’associazione “Lettera 22” ha spiegato :”Il principio di libertà d’impresa giustamente affermato dal governo non si adatta ad uno status particolare come quello del giornalista. Questo perché, se la libertà di espressione a mezzo stampa è assicurata dalla Costituzione a tutti i cittadini, l’appartenenza all’Ordine dei giornalisti serve invece a garantire la professionalità di chi svolge per mestiere questo delicato compito, nel quale si possono causare danni enormi, non meno gravi di quelli compiuti da architetti o avvocati”. Ricordiamo che quella presentata oggi è l’ennesima bozza della manovra economica (semi definitiva) del Governo, quella definitiva sarà in Aula alla Camera la settimana tra il 25 e il 30 luglio.
Riferimenti: Ciao People Magazine – 30/6/2011