Chiariamoci le idee perché mi sembra che a qualcuno sfugga la gravità della situazione. Sorvolando sugli altri disastri del Decreto salva Italia (la possibilità del cumulo societario delle licenze è già di per sé una bomba atomica per noi), soffermiamoci su quello devastante: decade il limite della territorialità.
Cosa vuol dire in soldoni? Vuol dire che un taxi di un qualsiasi comune italiano potrà lavorare in uno dei qualsiasi altri 8.000 e, di conseguenza, gli 8.000 comuni italiani rilasceranno licenze (anche a titolo oneroso, tanto per rimpinguare le casse comunali), con il risultato che in breve tempo avremo una marea di taxi che lavoreranno nei comuni principali (Milano, Genova, Torino, Verona, Bergamo, Firenze, Roma, Palermo, Napoli, Rimini… ecc. ecc.) perché a casa loro non c’é lavoro. Alla faccia nostra che già siamo in crisi!
Quindi faremo inevitabilmente la fine dei taxi di Dublino: MORTI DI FAME!!!
Vedi anche l’articolo Disastro liberazioni taxi in Irlanda
Lasciate stare questo video (l’avevo già visto) perché mette angoscia ancora di più. Peraltro mi sembra, interpellando il mio sindacato, che la salita sia ripidissima. E non ci sono novità. Fatemi sapere qualcosa voi!
‘
Se dovesse decadere la territorialità chi ne fosse interessato potrebbe far pressione sui piccoli comuni per far emettere pacchetti anche piccoli di licenze,poi acquistarli a titolo oneroso(decreto bersani).
I comuni con le casse ormai vuoti i continui tagli agli enti locali,accetterebbero di buon grado.
Così queste persone potrebbero,creando delle società,mettere su in fretta delle flotte piuttosto consistenti,pagando le licenze poche migliaia di euro per poi andarea lavorare dove preferiscono(magari al mare d’estate,a Milano durante l’expo,a Roma o Firenze nei periodi di maggior afflusso turistico).
Sveglia Ragazzi!
basterebbe, per fare fronte alle ipotesi riportate, mantenere saldo il punto nel quale viene indicato il contingente spettante ad ogni comune, ed aumentabile solo e esclusivamente a fronte di reali necessità di mobilità, ove non vi sia altro servizio pubblico.
Così facendo, si potrebbe diminuire il numero dei comuni (8.000) italiani, che senza giusta causa, potrebbero emettere licenze.
Intanto siamo tutti nei parcheggi come dei coglioni, dovremmo agire ma siamo arrivati al punto che non ne possiamo neppure parlare, telepaticamente diventa difficile organizzarsi
Marco Leonardo o chiunque sappia qualcosa, un collega mi ha detto che lunedì ce un incontro con il governo. Io sono rimasto che se oggi non emendavano era amo tutti nella emme…… non capisco piu’ nulla so solo che non dormo la notte…..
Gli scenari apocalittici che continuamente postate sono conosciuti da tutti noi, purtroppo, ritengo che a questo punto non possiamo far altro che attendere fino a che non usciranno notizie sull’ emendamento; a proposito ma come mai ad Agosto uscí il testo che veniva presentato alla camera, mentre ad oggi ancora non é uscito niente, ricordo a tutti che il termine ultimo per la presentazione erano le 11.00 di stamani. Calma signori, restiamo calmi, angosciarci in questo modo non é utile, lo dico a Voi per convincere me stesso.
Comunque il comunicato dato da palazzo Chigi ieri non dice questo!!!dice che la territorialità rimane uno con la licenza di Milano non può andare a lavorare a Como.infatti il presidente di uritaxi bittarelli ha detto ok vogliamo nero su bianco questo si!!!!ma nessuno ha mai detto tutti nella terre di tutti poi io sarò ottimista non so..
Commento da passeggero: nei piccoli comuni non c’è lavoro, ma ce n’è anche meno per l’esistenza di regole idiote, per esempio se si va fuori Comune (è il caso di Napoli) la tariffa è raddoppiata. Esempio da San Giorgio a Cremano a Napoli farebbero circa 30 Euro, per circa 8 km.
Attualmente se si va fuori Comune si paga per il ritorno a vuoto del taxi al proprio territorio di competenza. Se la norma della territorialità verrà abolita, sarà contestualmente abolita la regola del ritorno a vuoto? Se così non fosse, per i clienti non cambierebbe nulla.
Beppe perfettamente d’accordo con te ma aggiungo, si potrebbero nascondere dietro a queste società soggetti legati ad ambienti loschi che ripulirebbero denaro senza neanche far girare i taxi. Ma se arriviamo noi a pensarlo, i luminari dell’economia al governo ci saranno arrivati secoli prima e allora la domanda e’ : dove vogliono andare a parare? cos’altro nascondono?
Pericolosissimo, ma questo vorrebbe dire far sparire di fatto il servizio taxi e con tale la garanzia per l’utenza che è alla base di un servizio pubblico regolamentato, detto in parole povere chi decide le tariffe dei vari comuni e i turni? Chi li controlla? E poi credo che si possano verificare problemi di ordine pubblico. Ritengo che liquidare con così tanta semplicità un settore garante di equità nella mobilità quotidiana non è certo responsabile, con equità sociale intendo dire che con il sole e con la neve, ovvero per chi viene dalla grande città come da un paesino sull’Aspromonte HA e DEVE avere la certezza dello stesso trattamento a prescindere dall’estrazoone culturale e sociale. Questo deve rimanere un punto fermo, che con la deregolantazione territoriale naturalmente viene meno.
Se restano le licenze ed il numero chiuso (a prescindere da quante i comuni potrebbero emetterne) il valore delle licenze “cittadine” e di quelle “paesane” si livellerà… al ribasso, ovviamente, per le prime, e al rialzo per le seconde.
Finalmente qualcosa si muove, presentato tramite il gruppo Gasparri l’emendamento, ora verrà discusso e che Dio ce la mandi “bona e senza veli”
Che dice l’emandamento?
Ma non toglie tutti i problemi… Tra cui la territorialità